martedì 30 settembre 2008
Sondaggio: lo cambio il titolo al blog?
lunedì 29 settembre 2008
Alex Zanotelli
E` agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese.
I campi ROM di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia , la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne offrono una agghiacciante fotografia dell’Italia 2008.
“Mi vergogno di essere italiano e cristiano”, fu la mia reazione rientrato in Italia da Korogocho, all’approvazione della legge Bossi-Fini. (2002).Questi sei anni hanno visto un notevole peggioramento del razzismo e xenofobia nella società italiana, cavalcata dalla Lega (la vera vincitrice delle elezioni 2008) e incarnata oggi nel governo Berlusconi (Posso dire questo perché sono stato altrettanto duro con il governo Prodi e con i sindaci di sinistra da Cofferati a Dominici....). Oggi doppiamente mi vergogno di essere italiano e cristiano.
Mi vergogno di appartenere ad una società sempre più razzista verso l’altro, il diverso, la gente di colore e soprattutto il musulmano che è diventato oggi il nemico per eccellenza.
Mi vergogno di appartenere ad un paese il cui governo ha varato un pacchetto- sicurezza dove essere clandestino è uguale a criminale. Ritengo che non è un crimine migrare, ma che invece criminale è un sistema economico-finanziario mondiale( l’11% della popolazione mondiale consuma l’88% delle risorse) che forza la gente a fuggire dalla propria terra per sopravvivere...
L’O.N.U. prevede che entro il 2050 avremo per i cambiamenti climatici un miliardo di rifugiati climatici. I ricchi inquinano, i poveri pagano.Dove andranno? Stiamo criminalizzando i poveri?
Mi vergogno di appartenere ad un paese che ha assoluto bisogno degli immigrati per funzionare, ma poi li rifiuta, li emargina, li umilia con un linguaggio leghista da far inorridire.
Mi vergogno di appartenere ad un paese che da’ la caccia ai ROM come se fossero la feccia della società. Questa è la strada che ci porta dritti all’Olocausto (ricordiamoci che molti dei cremati nei lager nazisti erano ROM!).Noi abbiamo fatto dei ROM il nuovo capro espiatorio.
Mi vergogno di appartenere ad un popolo che non si ricorda che è stato fino a ieri un popolo di migranti ( “quando gli albanesi eravamo noi”): si tratta di oltre sessanta milioni di italiani che vivono oggi all’estero .I nostri migranti sono stati trattati male un po' ovunque e hanno dovuto lottare per i loro diritti. Perché ora trattiamo allo stesso modo gli immigrati in mezzo a noi?
Cos’è che ci ha fatto perdere la memoria in tempi così brevi? Il benessere?:
Come possiamo criminalizzare il clandestino in mezzo a noi? Come possiamo accettare che migliaia di persone muoiano nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per arrivare nel nostro “Paradiso”? E’ la nuova tratta degli schiavi che lascia una lunga scia di cadaveri dal cuore dell’Africa all’Europa.
Mi vergogno di appartenere ad un paese che si dice cristiano ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di quel povero Gesù di Nazareth crocifisso fuori le mura e che si è identificato con gli affamati, carcerati, stranieri.“ Quello che avrete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me”.
Come possiamo dirci cristiani mentre dalla nostra bocca escono parole di odio e disprezzo verso gli immigrati e i Rom? Come possiamo gloriarci di fare le adozioni a distanza mentre ci rifiutiamo di fare le “adozioni da vicino” ?
Come è possibile avere comunità cristiane che non si ribellano contro queste tendenze razziste e xenofobe? E quand’è che i pastori prenderanno posizione forte contro tutto questo, proprio perché tendenze necrofile?
Come missionario, che da una vita si è impegnato a fianco degli impoveriti della terra, oggi che opero su Napoli , sento che devo schierarmi dalla parte degli emarginati, degli immigrati, dei Rom contro ogni tendenza razzista della società e del nostro governo.
Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.
Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della Chiesa confessante sotto Hitler :
“Quando le SS sono venute ad arrestare i sindacalisti, non ho protestato perché non ero un sindacalista. Quando sono venute ad arrestare i Rom non ho protestato perché non ero un Rom.
Quando sono venute ad arrestare gli Ebrei non ho protestato perché non ero un Ebreo ……..
Quando alla fine sono venute ad arrestare me non c’era più nessuno a protestare.”
Non possiamo stare zitti, dobbiamo parlare,gridare, urlare. E` in ballo il futuro del nostro paese, ma soprattutto è in ballo il futuro dell’umanità anzi della vita stessa.
Diamoci da fare perché vinca la vita!
Alex Zanotelli (http://www.peacelink.it/zanotelli/a/26207.html)
Domanda: si può essere razzisti...
No, perché dopo un'ora e mezza di Infedele di Gad Lerner, a sentire Borghezio e una certa amministratrice del Veneto, di cui ho rimosso il nome e la qualifica, con in più l'audio di Gentilini che invita i musulmani a tornarsene nel deserto a pregare, sento crescere prepotentemente in me una avversione, fors'anche un certo odio razziale... verso i bianchi...gli italiani...i padani...i "cristiani"...
domenica 28 settembre 2008
MotoGP Motegi 28-09-2008 - Valentino Rossi Campione Del Mondo, Il Podio - Valentino Rossi World Champion, The Podium
Lo ammetto, tifo Ducati e quindi Stoner. Però Valentino è il più grande pilota di tutti i tempi. Oggi in Giappone ha vinto il suo ottavo titolo mondiale, facendoci sentire orgogliosi di essere italiani. Perciò giù il cappello e GRAZIE VALE!!!!!!!!!!!
mercoledì 24 settembre 2008
Oggi interrogo
I giappocinesi
martedì 23 settembre 2008
Notizie del giorno
Ora, non sono un architetto, non mi intendo di architettura, perciò non voglio entrare nel merito dell'architettura razionalista, che chissà perché io ho sempre associato a Le Corbusier più che a Mussolini, ma forse sbaglio io...
Sono però un professore di storia e mi viene in mente un mio studente che l'anno scorso, mentre cercavo di spiegare i guasti che porta una dittatura alla società e soprattutto la tragedia delle leggi razziali, mi obiettava dall'alto dei suoi tredici anni che "Mussolini ha fatto anche cose buone". "Quali?", gli ho chiesto. "Per esempio ha esteso il diritto di voto", mi ha risposto. Mi sono limitato a fargli notare che si poteva votare per un partito solo. Allora lui ha rilanciato, con l'argomento dell'architettura (stavo per scrivere "la politica delle grandi opere", ma potrebbe generare confusione in qualche malizioso). Ho preso per buona la sua obiezione, ma l'ho invitato a mettere sul piatto della bilancia da una parte i lavori pubblici e dall'altro la perdita della libertà di parola, di pensiero, di manifestazione, di sciopero, ecc. più la discriminazione razziale. Quindi gli ho chiesto di dare un giudizio sul Ventennio, positivo o negativo? Non credo di essere stato fazioso, come professore penso di avere il dovere di non esserlo, ma di avere anche quello di far ragionare i miei studenti. In ogni caso mi conforta il fatto di avere dalla mia parte il recente sostegno del Presidente della Camera, che, se non erro, ha guardato anche lui i piatti della bilancia e tirato le somme. Resta il fatto che molti suoi compagni di partito, fra l'altro soprattutto giovani, ancora non hanno fatto questi conti. L'idea di distinguere un Fascismo buono e uno "cattivo" è ancora molto forte e presente. Per questo credo che l'operazione della giunta di Predappio sia intrinsecamente ambigua e si presti a perpetuare questa idea che non si può dire neanche revisionista, visto che non è certo nuova, è ben radicata e si tramanda da generazioni. Io penso che finché rimarrà in piedi come valida opzione interpretativa del Ventennio la nostra Repubblica, la nostra Democrazia, resteranno deboli e perciò le libertà fondamentali conquistate dalla Resistenza non saranno del tutto al riparo dalle tragiche restrizioni che portarono progressivamente alla dittatura. Oggi questo esito ci sembra inverosimile, abituati come siamo ad essere liberi e vivere in pace. Anch'io penso che lo sia, però... insomma, sempre meglio avere delle sentinelle a cui chiedere: "Sentinella, a che punto è la notte? E ormai l'anagrafe di coloro che hanno fatto la Resistenza ci dice che ancora per poco potranno testimoniare direttamente, con la loro viva voce, quello che è realmente accaduto in quegli anni. Tra un po' non resterà più nessuno che potrà dire "Un momento, io c'ero! E le cose sono andate così..."
Il secondo articolo l'ho letto sull'Unità online. È un commento di Furio Colombo. Ancora una volta non so se posso, ma io lo pubblico. Tanto credo che basti precisare la fonte. In qualche modo è legato al precedente: c'è qualcuno che i conti con il suo passato, anche più dolorosi dei nostri, li ha fatti.
Partiti di Governo
Furio Colombo
lunedì 22 settembre 2008
L'ultimo articolo di Saviano su Repubblica
Copyright 2008
by Roberto Saviano
Published by arrangement
of Roberto Santachiara
Literary Agency
domenica 21 settembre 2008
sabato 20 settembre 2008
novità...
Ancora il libro di Eggers...
[...]
Tabitha, spesso prego per te. Sto leggendo "In cerca del cuore di Dio" di Madre Teresa e Fratello Roger e ogni volta che ne rileggo una pagina trovo dei brani che sembrano scritti per me e che descrivono quello che provo in tua assenza. Fratello Roger dice: "Quattrocento anni dopo Cristo un credente di nome Agostino viveva in Nordafrica. Aveva avuto parecchie disavventure, tra cui la perdita dei suoi cari. Un giorno fu capace di dire a Cristo: 'O verità, luce del mio cuore, tu non lasciare che mi parli il mio buio'. [...]
venerdì 19 settembre 2008
Mar Nero di Federico Bondi. Anteprima a Firenze
Uscirà nelle sale tra ottobre e novembre. Io l'ho visto ieri in anteprima al teatro Verdi di Firenze. Erano presenti in sala il regista, due attori (Ilaria Occhini e Corso Salani) e lo sceneggiatore, Ugo Chiti. La proiezione è avvenuta in occasione della serata inaugurale delle "Giornate del cinema europeo" (www.giornatecinema.eu): undici giorni di proiezioni di film europei mai distribuiti in Italia. In particolare, le retrospettive sono dedicate a Corso Salani, attore e regista fiorentino, e Per Fly, regista danese della scuola di Lars Von Trier.
Il film parla di una badante rumena (Angela, interpretata da Dorotheea Petre) che riesce a farsi ben volere dalla propria assistita, una nonna fiorentina dal carettere burrascoso e schietto (una "toscanaccia", come si suol dire), ma infondo dal cuore tenero. Gemma, questo il nome della nonnina, è interpretata dall'attrice teatrale Ilaria Occhini. Si può dire che la cosa migliore del film è proprio la sua interpretazione, che le ha fatto meritare il premio ottenuto al Festival di Locarno e ha strappato un'ovazione al pubblico del teatro Verdi.
Anzi, si potrebbe anche affermare che tutto il film si regge sulla performance della Occhini, o quasi. Se si togliesse dalla pellicola la sua prova d'attrice, forse, il film non resterebbe nella memoria a lungo. Questa è l'impressione. Federico Bondi è un giovane come si suol dire di talento, è riuscito ad affrontare il tema dell'immigrazione nel nostro Paese, della difficile integrazione, ecc. Ha avuto il merito di farlo puntando il fuoco della macchina da presa su un aspetto particolare: l'immigrazione di una ragazza rumena nell'anno dell'entrata della Romania nell'Unione europea. Questo gli ha consentito di non scivolare nella retorica dei buoni sentimenti, sviluppando una trama narrativa asciutta, senza autocompiacimenti visivi che spesso è il tallone d'achille dei giovani registi. Eppure quello che rimane a visione ultimata è che Bondi sia riuscito solo il parte, che abbia svolto il compitino, quasi da saggio finale di una scuola di regia: inquadrature giuste, dosaggio equilibrato di primi piani e campi lunghi, qualche point of view originale, una dose calibrata di macchina a mano (che non riesce tuttavia ad evitare allo spettatore quella dose minima di capogiro, che sembra ormai un must dei film che vogliono avere la patente di film d'autore o i premi della critica ai festival del cinema).
Non bisogna essere però eccessivamente critici. Bondi ha tutto il tempo per maturare e la sua prima prova si è meritata già la giusta attenzione di un pubblico esigente come quello di Locarno. In fin dei conti Mar nero è un bel film, che si lascia guardare molto volentieri; che fa sorridere e riflettere, affrontando un tema d'attualità in modo serio e onesto. In più, e non è poco, Bondi ha saputo dirigere bene i suoi attori, la cui prova complessiva è ottima, con la menzione speciale, come detto, della Occhini, che vale il prezzo del biglietto.
La scena più significativa del film, e una delle più divertenti, è quella che vede Gemma affrontare la sua vicina pettegola, rea di aver intimidito Angela, sospettandola ingiustamente di essere venuta in Italia per accasarsi, magari rovinando qualche famiglia, e minacciandola di chiamare i carabinieri. Gemma, con linguaggio colorito, fa notare alla sua vicina che la Romania sta entrando in Europa e quindi non ci sarà più bisogno di permessi vari perché Angela possa lavorare in Italia.
Girato a Firenze e in Romania, il film è un po' lento all'inizio e un po' "leggero" alla fine, nella parte in cui le riprese si spostano in Romania. Ma sono peccati veniali.
La proiezione al teatro Verdi ha avuto un curioso siparietto all'inizio della serata. Dopo le presentazioni di rito e i discorsi dell'assessore alla cultura (mai manchi), è iniziata la proiezione, che però è stata quasi subito interrotta perché non era partito l'audio. Riaccese le luci in sala, tutti hanno notato che la sedia in cui era seduto il regista era vuota. Evidentemente era stato lui ad andare in sala di proiezione per chiedere che il film fosse rimandato dal principio Quello che gli spettatori avevano perso era un sottofondo musicale, ritenuto da Bondi importante perché accompagna tutta la storia legando il finale con l'inizio.
Io, dal mio palchetto al terzo piano, non ho visto benissimo lo schermo, e confesso di essermi distratto un po', spettegolando sulla moglie del regista, mia collega universitaria al corso di storia, nonché appartenente a una famiglia bene di Firenze. Il che, naturalmente, mi ha irresistibilmente condotto a malignare sul perché il buon Matteo sia riuscito, così giovane, a trovare i fondi e le conoscenze per fare un film. Bravo, per carità, come regista, ma insomma...piuttosto incapace di parlare, per esempio, alla fine della proiezione, manco per dire due parole in croce. Forse tradito dall'emozione, il giovanotto si è limitato a presentare la vera badante di sua nonna che ha ispirato il film...che dire, un bravo ragazzo!
(ovviamente questi ultimi commenti sono tutta invidia)
sabato 13 settembre 2008
Mea culpa
Ieri, mentre rientravo a casa, un ragazzo di colore, come tanti ne vediamo sulle nostre strade, intenti a vendere orologi, occhiali o altre cose che non ci servono, mi si è avvicinato. Non voleva però vendermi nulla. Voleva che mettessi una firma "contro la guerra nel Sudan". Io ho fatto un gesto infastidito di diniego e ho tirato dritto. Era già fuori dal mio campo visivo quando l'ho sentito dire "ok, ok" e tentare col passante successivo.
La famiglia di Lino viveva nel bacino del Muglad, una zona nuer nei pressi del confine tra Nord e Sud. Sfortunatamente per quella gente, nel 1978 la Chevron scoprì un grosso giacimento proprio lì e Khartum, che aveva autorizzato la trivellazione, diede un nuovo nome alla regione, usando la parola araba che significa "unità". [...] nel 1980 Khartum cercò di ridisegnare i confini tra Nord e Sud per fare in modo che i giacimenti si trovassero al Nord! Non ci riuscirono, grazie a Dio, eppure qualcosa andava pur fatta per tagliare fuori i Nuer, per tenerli lontano dal petrolio, assicurandosi altresì che non vi sarebbero mai state interferenze in futuro.
venerdì 12 settembre 2008
comincio ad avere paura
giovedì 11 settembre 2008
Travaglio vs D'Avanzo. Atto finale. ...o no?
Napoli e ancora spazzatura. 8/settembre/2008
Mi è capitato di vedere la prima puntata di Ballarò. Come sempre D'Alema è riuscito a infastidirmi: anziché contestare i meriti del governo Berlusconi, sembrava volesse arrogarsene la paternità. Per esempio, sulla spazzatura a Napoli anziché dire che Berlusconi non ha risolto proprio niente, sosteneva che il merito della riuscita era in realtà del governo Prodi!! Eppure gli sarebbe bastato fare un giro per i blog o youtube (non dico per Napoli, non sia mai che i politici scendano in strada a verificare di persona!) per rendersi conto di come stanno davvero le cose.
Volevo postare il video del discorso di D'ALema a Ballarò, ma non ci sono riuscito. Potete consultarlo facilmente sul sito della trasmissione (le affermazioni di D'Alema sono subito all'inizio, non serve sentirlo tutto). Questo è il link: http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Ballaro%5E17%5E126320,00.html#
Confrontate quello che dice l'ex ministro con questo video che traggo da youtube...
mercoledì 10 settembre 2008
martedì 9 settembre 2008
Saviano al Festival della letteratura
Mi permetto anche di suggerire la lettura degli articoli pubblicati sul n. 37 (in edicola) di Famiglia Cristiana consultabili online sul sito della rivista. Mi riferisco alla rubrica "Colloqui col padre", dal titolo Un Paese che non si scandalizza più di nulla, e Di questo calcio possiamo benissimo fare a meno.
Oggi è 9 settembre 2008. Memoria storica
lunedì 8 settembre 2008
Veltroni e i suoi fratelli (coltelli)
Il programma dava appuntamento per le 18. Questa volta non volevo incorrere nell'errore dei giorni precedenti, perciò sono uscito di casa alle cinque meno venti e alla cinque meno cinque sono entrato alla Fortezza, pronto a sedermi in seconda fila (le prime di solito sono "riservate"). Mi sono diretto a passo svelto verso il tendone. Già prima di entrare però ho capito: avevano avuto tutti la stessa idea. La sala era già piena.
Neanche un posto a sedere, più di un'ora prima!! Impressionante! Ma nessuno è andato al mare? Eppure c'è ancora un caldo che si muore! Mi rassegno subito a cercare un posto a sedere...per terra. Gli uomini della sicurezza però mi respingono più di una volta. Non se ne parla. O hai la sedia o t'arrangi. Fuori c'è il maxischermo. Idea geniale: faccio come quelli laggiù, mi siedo nell'impalcatura a base quadrata della telecamera! È perfetto: sono seduto e si vede benissimo. Talmente perfetto che non può essere vero. Infatti arriva il cameramen armato di nastro adesivo, ci fa alzare tutti e delimita il suo territorio. Non si può stare lì, è pericoloso e facciamo ballare la telecamera. Obietto che è fissata con bulloni grossi come il palmo della mia mano. Lui mi guarda male e mi basta lo sguardo.
Riprendo a peregrinare alla ricerca di un posto. La gente continua ad entrare e nonostante sia tutto aperto c'è un caldo allucinante. Una ressa indescrivibile e sono solo le cinque e dieci. Insomma, pesta e ripesta, alla fine convinco uno della sicurezza a far sedere me e gli altri dietro di me per terra, in fila indiana, accanto alle sedie. Naturalmente lasciando il passaggio per eventuali barelle se qualcuno si sentirà male. Così mi ritrovo per terra, sì, ma in prima fila!
Non mi posso lamentare. Fra l'altro seduto per terra affianco a me c'è un senatore, Vincenzo Vita. Roba da matti! Da un lato l'apprezzo, evidentemente è una persona umile; dall'altro, che organizzazione è? E poi per Veltroni? Mah! Per di più i suoi "illustri" colleghi sono seduti nella fila di fianco a noi. Vannino Chiti, Martini, Rosy Bindi, Follini, Pistelli (quest'ultimo non è stato riconosciuto dalla sicurezza, che l'ha bloccato col classico "lei dove va?" . Che smacco per il suo amor proprio!): nessuno che lo veda e gli dica "Vincenzo che fai per terra? Sei matto? Siediti qui!". Non se lo fila nessuno, povero! Begli amici! Se ne starà lì, per terra, seduto su una sua borsa, per tutto il tempo, senza mai tradire una smorfia di dolore. Evidentemente ha una schiena migliore della mia! Io cambio posizione ogni cinque minuti!
Per farla breve, entra Mentana e presenta Walter. Ovazione.
Dopo i ringraziamenti di rito, le prime parole del Segretario saranno naturalmente per Parisi. L'ex ministro della Difesa, appena ieri, su questo stesso palco, ha rovinato la Festa, tirando fuori tutto il malcontento, ma forse anche il livore, dei "prodiani". Ha definito un fallimento il governo ombra, una falsa partenza il Pd, e ha accusato Veltroni di aver affossato il governo Prodi con il suo discorso di Torino, in cui, si ricorderà, annunciò di voler correre da solo nelle future elezioni. Addirittura ricorda i giovanotti di An che nel festeggiare Alemanno sindaco di Roma hanno esposto il cartello "Walter santo subito". Insomma, dopo quel discorso, Prodi è caduto, Roma è andata a un sindaco di An e Walter ha perso le elezioni. Picconate pesanti, ma, sinceramente, non riesco a dargli torto.
Topo Gigio, come lo chiama il Grillo parlante, si è però trasformato in un bufalo che sputa fumo nero dalle narici. Così prima ancora che sia Mentana a chiedere, risponde per le rime al professore sardo. Prima lo paragona a Tafazzi, poi fa partire velate "minacce": i dirigenti del futuro Pd saranno scelti tra quelli che non frequentano le aule universitarie o i circoli politici ma la Ggente...applauso. E fischi (pochi ma buoni) per Parisi.
Concludendo: l'importante, fra fratelli, è volersi bene!
domenica 7 settembre 2008
Veltroni e i suoi fratelli (alla Festa del Pd)
venerdì 5 settembre 2008
PD...Partito Demotivato
Sempre sull'Unità di oggi leggo le dichiarazioni di Franceschini, qui a Firenze: se qualcuno pensa di rifare il Centrosinistra sbaglia. Riferimento a D'Alema, che in questo senso si era espresso ieri, sempre qui alla Fortezza da Basso. Ma anche Rosy Bindi, l'ho sentita io dire che bisognava rifare le alleanze e dialogare con Rifondazione. Franceschini non l'ha sentita perché è arrivato oggi, e perciò cita Prodi che, a quanto pare, vorrebbe anche lui ritornare all'Ulivo. Nell'intervista che citavo prima, invece, Cacciari ha detto che la linea di Veltroni del "corriamo da soli" è definita e non si torna indietro. Altrimenti congresso. E, da quel che mi dicono, oggi alla Fortezza anche Parisi ha avuto da dire. Se ricordo bene è stato lui il primo a parlare di Congresso.
Ricapitolando: Bindi Prodi e D'Alema vogliono rifare il Centrosinistra-Ulivo, Veltroni, Cacciari, Franceschini no. Ma Franceschini apre ai moderati del PRC, tipo Vendola (forse per bilanciare Di Pietro). Parisi vuole il Congresso, gli altri no...o forse...
Poche idee, ma confuse. Ricordo qualche anno fa il Social forum sempre alla Fortezza: relatori da tutto il mondo e di primo livello (Vandana Shiva & co.). Discussioni sui problemi reali delle persone: ambiente, ogm, immigrazione... Non dico che in questa Festa del Pd non ci siano (si è parlato di lavoro, economia ecc.), ma ho l'impressione che siano messe in secondo piano, per gli orari (metà pomeriggio, in genere) o le sale dove si svolgono.
Avantieri, ad esempio, nella sala grande c'erano Fini e Amato che noiosamente parlavano fra di loro, mentre nella saletta più piccola si ricordava il generale Dalla Chiesa, con Caselli, Nando Dalla Chiesa...si parlava di Mafia, Camorra...boh, mi sembra che questa Festa sia troppo referenziale, poco aperta a persone e idee nuove, e poco attenta ai problemi veri delle persone.
giovedì 4 settembre 2008
Un giorno perfetto alla Feltrinelli
Parte l'applauso...Ozpetek e...eccola lì: Isabella Ferrari! Domenico Procacci è quel capellone affianco. Non se lo fila nessuno, naturalmente, e lui si guarda bene da attirare l'attenzione, sa che è meglio così. Eppure ha più soldi lui di tutti i presenti messi insieme!
Ozpetek indossa una camicia bianca. Perfettamente a suo agio, parla al microfono tranquillamente. Sembra il fratello serio di Moccia. Dice tante cose: che gli fa più paura il giudizio di Firenze che quello di Venezia, perché a Firenze c'è un pubblico più esigente; che il libro non l'aveva letto ma ne aveva due copie in libreria, perché lui compra sette-otto libri alla volta (c'è chi può!) e poi magari ne legge uno e gli altri se li scorda o li legge dopo anni, e così gli capita di dimenticarsi di aver già comprato un libro e lo ricompra. Così è successo per Un giorno perfetto della Mazzucco, chissà perché...forse gli piaceva la copertina. Gli chiedono come mai questa volta ha abbandonato la commedia sentimentale per la tragedia e lui risponde che in Saturno contro c'era un lutto e che nel film se ne parlava per un'ora. Poi dice che non gli interessa che i suoi film diano un messaggio, ma solo che suscitino nello spettatore un coinvolgimento dei sentimenti. Tuttavia gli importa che della tematica della violenza sulle donne, di cui si tratta nel film, si parli, perché spesso non suscita la dovuta indignazione. Racconta che un giorno sul set per esigenze di scena c'erano Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari e Monica Guerritore insieme. I truccatori erano preoccupati, ma le tre dive non si sono scannate, anzi si sono scambiate un sacco di complimenti reciproci...forse troppi: era tutto un dire "sei splendida!", "quanto sei brava!"...Il pubblico ride e Isabella Ferrari si copre il viso con la mano.
Già, Isabella Ferrari...è lì, di fianco al regista, col suo taglietto sul labbro superiore, bionda, quanto è Bionda Isabella Ferrari!...Dice che aveva letto il libro da tanto e aveva subito pensato a un film, e che le sarebbe piaciuto recitare una parte. Poi, quando è venuta a sapere che il film si sarebbe fatto e l'avrebbe girato Ozpetek, si è proposta, mandandogli un sms. Ma, delusione!, lui non le ha risposto. Dice che era rimasta male, anche perché si era impegnata a scrivere quel sms, lo aveva scritto bene...Alla fine la parte l'ha avuta, dopo un provino.Poi loda Ozpetek, che è capace di creare un clima familiare sul set, che rende le attrici belle (e questo è importante, viva la sincerità!), che sa tirare fuori il meglio dagli attori che forse per questo poi ricevono molti premi. Aggiunge anche un particolare curioso, cioè che a casa di Ozpetek si mangia sempre molto bene, che il suo frigo è pieno di cibi ricercati e raffinati.
Lui conferma asserendo di aver trovato in Isabella una degna compagna di forchetta in questi giorni a Venezia e anche a Firenze, dove hanno mangiato in un ristorante che serviva anche un ottimo vino. Aggiunge di aver chiamato la sua amica (credo che faccia il nome di Serra Yilmaz ma purtroppo l'ho perso) e di averle detto Ora capisco perché vieni sempre qui a Firenze!...
Quindi Ozpetek elogia la Ferrari, che è una grande attrice e che sul set è molto disponibile, perciò è piacevole lavorare con lei: racconta che in una scena ha chiesto a Valerio Mastandrea di leccare la bocca sporca di sangue della Ferrari e poi gli è venuta un'altra idea e ha detto: Adesso aprile la bocca e sputaci dentro! Tutti sono rimasti in silenzio perplessi, temendo la reazione della Ferrari, che invece ha esclamato: Geniale! La Ferrari ridendo si schernisce e confessa di essere disposta a tutto pur di conquistare Ozpetek...
Alla fine la proiezione del trailer e del backstage. Poi le domande del pubblico, tutte più o meno insignificanti (tipo: Isabella com'era quello schiaffo di Mastandrea? Risposta: finto). Tutte tranne una. Una ragazza chiede a Ozpetek se è stato in analisi. Lui tranquillamente risponde di sì. Dopo una storia finita, aveva attacchi di panico e cose simili. Così è andato da un analista. Il primo giorno, entrato nello studio, aveva notato che c'erano kleenex dappertutto. Ma perché tutti questi kleenex?, si domandava. Poi il dottore gli aveva fatto la prima domanda e lui è scoppiato subito in lacrime, ed ha capito la ragione dei fazzoletti.
Finale: firma degli autografi e foto varie...(io ne scatto senza accorgermene 145!)
Sicuramente ho dimenticato qualcosa, però un'idea ve l'ho data, spero. Il film ancora non l'ho visto. So di attirarmi gli strali di tutte le lettrici del blog, ma i film di Ozpetek non mi attirano tanto...appartengono alla categoria scientifica dei "film di femmina".
mercoledì 3 settembre 2008
Festa del PD
Meglio invece il dibattito di ieri fra Fassino e Frattini. Sarà per le tematiche più importanti e scottanti, come la situazione in Georgia, i rapporti con la Russia, ecc. Ma forse il merito è stato più di Frattini che di Fassino. Ha tenuto sempre un profilo alto, da Ministro degli Esteri quale è, impegnato a difendere il prestigio internazionale dell'Italia. Frattini si è guardato bene dal nominare Berlusconi, sapendo che i fischi gli sarebbero piovuti addosso copiosi, e ha accuratamente evitato di replicare alle frecciatine di Fassino sul poco europeismo di alcuni suoi colleghi di governo. Ha tenuto invece a rimarcare il ruolo di mediatore svolto dall'Italia in questa crisi del Baltico e ha fornito di prima mano le notizie relative al viaggio che oggi lo vede in Georgia e poi in Russia. Ha illustrato le proposte che avrebbe fatto al Presidente georgiano, per esempio uno snellimento della procedura burocratica sui visti, alcuni accordi economici, ecc. in cambio di un impegno a tenere un comportamento equilibrato e che non forzasse la mano all'Europa. Poi ha spiegato che l'importanza strategica di buoni rapporti con la Russia, non solo per l'apporto energetico che dà all'Italia ma, in senso più ampio, per tematiche come la lotta al terrorismo, la pace in Medio Oriente, i rapporti tra Pakistan e Afghanistan...insomma, ha detto molte cose interessanti, che mi hanno fatto capire come la politica affronta anche problemi molto seri, basta uscire dal nostro orticello. Fassino ha proposto, dal canto suo, una nuova Helsinki, cioè una Conferenza internazionale volta a creare un'"architettura di sicurezza" da Vancouver a Vladivostok. Proposta interessante ma da lui stesso definita auspicabile ma difficilmente realizzabile in tempi brevi. Più teorica che pratica, come tutto quello che ha detto Fassino in tutta la serata: grandi disquisizioni sull'evoluzione dei processi storici nei territori dell'ex Unione sovietica ma a ben vedere poco arrosto. Un amico all'uscita mi ha confidato di essersene andato a metà serata perché Fassino non diceva nulla di sinistra. Un po' è vero. Quando Frattini ha detto che in Italia, per non dipendere dall'energia russa, bisogna installare centrali nucleari, si è preso i suoi bravi buu e fischi, ma poi la replica di Fassino è stata talmente pallida da lasciare la platea ammutolita: ha esordito dicendo che lui sul nucleare non aveva pregiudizi ideologici e lo preoccupavano solo i tempi lunghi e (bontà sua!) lo smaltimento delle scorie!
Alla fine applausi per tutti. Fuori dal padiglione dove si è svolto il dibattito ho assistito a una scena da melodramma: una signora in lacrime ha fermato Frattini dandogli due fogli A4 scritti fitti fitti. Non ho capito che cosa chiedeva ma il ministro molto gentilmente è stato a sentire e prometteva di occuparsi della cosa. Si è solo irrigidito quando la signora gli ha baciato la mano.
Oggi ci sono Fini e Amato e in serata D'Alema...insomma, una sfilza di "fascistoni". Ma forse vado a sentire il "comunista" Caselli che ricorda il generale Dalla Chiesa.