Ricordo una lezione di diritto penale sulla pena di morte. Il professore sostenne che quando si perde il senso della sacralità della vita ogni barbarie è possibile. Detto da un laico mi fece effetto, e lo ricordo ancora.
In nome di questa sacralità, qualsiasi forma di violenza, da qualunque parte venga, fosse anche dallo Stato, ci si chiami Berlusconi o Cucchi, rappresenta un cancro mortale per la convivenza civile.
Un'altra "sacralità" che imparai a Giurisprudenza è quella delle istituzioni. Di tutte le istituzioni. Non ci sono istituzioni di serie A e di serie B. La prima carica dello Stato italiano è il Presidente della Repubblica, anche se non è scelto direttamente dal popolo. Non è la legittimazione popolare che dà la "sacralità" all'istituzione. Questa "sacralità" è data dalla volontà di un popolo di vivere in pace, nel rispetto reciproco, e non solo, nella fratellanza. La separazione dei poteri che Montesquieu ci ha regalato, è l'argine alla dittatura, alla negazione delle nostre libertà, per le quali altri prima di noi hanno lottato, sacrificando perfino la vita.
La delegittimazione delle figure istituzionali, chiunque le incarni, è un pericolosissimo crimine contro le libertà democratiche di tutti noi. Questo vale per il Presidente del Consiglio come per la Corte Costituzionale o il Presidente della Repubblica.
Altra cosa è il diritto di critica che è la sentinella della democrazia.
In nome di questa sacralità, qualsiasi forma di violenza, da qualunque parte venga, fosse anche dallo Stato, ci si chiami Berlusconi o Cucchi, rappresenta un cancro mortale per la convivenza civile.
Un'altra "sacralità" che imparai a Giurisprudenza è quella delle istituzioni. Di tutte le istituzioni. Non ci sono istituzioni di serie A e di serie B. La prima carica dello Stato italiano è il Presidente della Repubblica, anche se non è scelto direttamente dal popolo. Non è la legittimazione popolare che dà la "sacralità" all'istituzione. Questa "sacralità" è data dalla volontà di un popolo di vivere in pace, nel rispetto reciproco, e non solo, nella fratellanza. La separazione dei poteri che Montesquieu ci ha regalato, è l'argine alla dittatura, alla negazione delle nostre libertà, per le quali altri prima di noi hanno lottato, sacrificando perfino la vita.
La delegittimazione delle figure istituzionali, chiunque le incarni, è un pericolosissimo crimine contro le libertà democratiche di tutti noi. Questo vale per il Presidente del Consiglio come per la Corte Costituzionale o il Presidente della Repubblica.
Altra cosa è il diritto di critica che è la sentinella della democrazia.
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