Per me significa:
1) Ricordarsi di essere insegnante e non alunno.
2) Dormire male la sera prima, sognando di essere interrogato, non d'interrogare.
3) Fare uno sforzo mentale per uscire di casa all'ora giusta, senza dimenticare nessuno dei libri che servono per fare lezione.
4) Non ricordarsi quanto può arrivare a pesare una 24ore e sentire di conseguenza dolori forti alla spalla e alla schiena, nonché avere in un secondo le dita intorpidite, in attesa che si riformino i calli.
5) Recarsi alla fermata dell'autobus, senza avere la più pallida idea né degli orari, né se per caso è cambiata la fermata.
6) Non trovare posto nel suddetto bus e farsela tutta in piedi, perché si è ancora troppo addormentati per vincere la battaglia di gomitate e spintoni.
7) Non essere più abituati agli afrori della varia umanità che usa i mezzi pubblici.
8) Vedere uno che sale sul bus vestito da pezzente e con la faccia da delinquente, temere che sia ubriaco e che dia in escandescenze, picchiando qualcuno. Oppure, che indossi una cintura esplosiva e si faccia esplodere. E invece indossa un tesserino e ti dice: "buongiorno, biglietti per cortesia!"
9) Rivivere il maleficio per cui i tuoi alunni sono sempre giovani e tu sempre più vecchio.
10) Spiegare alla classe che essere democratici significa essere consapevoli delle proprie libertà ma soprattutto di quelle altrui. E poi vedere all'uscita da scuola due alunne che vanno in una sola bici: una ai pedali e l'altra in piedi sul cestino di dietro; sgridarle per la loro imprudenza, vederle partire lo stesso gridando felici: "Profe: è un atto democratico!"
P.S. 11) aspettare un'ora alla fermata, perché il bus di ritorno ha saltato una corsa.
1 commento:
Carissimo Marce',
Buon anno accademico nuovo!!
E vai... sei uno dei migliori :-)
Patrick
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