sabato 7 gennaio 2012

Pionieri, tornate a casa!

Quando si legge un bel libro fa piacere pubblicizzarlo e alimentare il passaparola.
"Vacanze matte" (titolo originale: "Pioneer go home!", 1959) di Richard Powell, edito da Einaudi, è un bel libro.
Soprattutto, è divertente, a tratti esilarante. Racconta della famiglia strampalata dei Kwimper, novelli pionieri nell'America degli anni Cinquanta, e delle loro disavventure "contro" il Governo.
Oggi il suo valore è prettamente comico, ma se lo si storicizza è un romanzo che contiene un messaggio di libertà contro i lacci e laccioli della società burocratizzata. È un invito a coltivare il sogno di una vita più semplice e genuina, all'aria aperta, fatta di rapporti umani sinceri.
In tempi di crisi, leggere "Vacanze matte" è un ottimo modo per farsi tornare il buon umore.

domenica 1 gennaio 2012

Buon anno!!

Il 2011 è finito, inizia il 2012 in cui dovrebbe finire il mondo. Io mi accontenterei che finisse il delirio di strade ricoperte di bottiglie rotte, puzzolenti di alcool e affollate di orde di barbari ubriachi che urlano una fraintesa felicità nella notte di Capodanno. Vorrei che finissero i botti che portano via una mano a un ragazzino di 14 anni e lo rendono cieco e minorato per tutta la vita. Vorrei che col 2011 finissero i rincari di luce e gas che costeranno 2100 euro in più a famiglia; che un politico di sinistra non venga più a trascorrere le vacanze natalizie in un albergo su Ponte Vecchio a 300 euro a notte, portandosi dietro 3 auto blu; che un allenatore di calcio non possa più guadagnare 540 mila euro al mese, perché è immorale.
Vorrei che in quest'ultimo anno per l'umanità ci fosse più umanità: che i giovani potessero avere un lavoro e farsi una famiglia; che in Sardegna non si facessero gasdotti e non si installassero radar "anti-immigrati"; vorrei che non bastasse più una semplice pioggia per uccidere e distruggere le città italiane; vorrei che non crollassero più i muri di Pompei; vorrei che i politici fossero persone in gamba, perbene, animate da spirito di solidarietà verso il Paese; che il mafioso che è dentro di noi venisse sconfitto dalla persona onesta che è dentro di noi.
Vorrei che nel 2012 anche in Italia si riconoscesse il diritto alla felicità per tutti coloro che stanno più o meno stabilmente nel nostro stivale, a prescindere dal colore della pelle, dalla lingua e dalla religione.
Vorrei che ci si prendesse il tempo per riflettere. Vorrei leggere di più. Vorrei che l'ipad non costasse così tanto e che le compagnie telefoniche "ladrassero" un po' meno. Vorrei la stabilità nel lavoro. Vorrei che la mia casa avesse un giardino. Vorrei non aver paura dell'aereo o, in alternativa, i soldi per i costosissimi eurostar.
Vorrei che i miei amici non fossero più così lontani.
Vorrei... che il 2012 non fosse comunque l'ultimo anno.