martedì 22 luglio 2008

Tornando al gestaccio di Bossi...

...ecco un passaggio dell'articolo di fondo di Federico Geremicca pubblicato oggi su La Stampa:

E quanto ai leghisti, meglio lasciar stare. Infatti, nonostante gli avessero spiegato in tutti i modi che il contestato «schiava di Roma» non si riferiva alla Padania ma alla “Vittoria”, Federico Bricolo, capogruppo del Carroccio al Senato (e dunque si presume il migliore dei suoi) ha tuonato in aula che «noi della Lega non vogliamo essere schiavi di nessuno!». E quando a Bossi hanno riferito della mezza ramanzina di Fini, ha replicato che «nell’Inno c’è anche scritto che i bimbi d’Italia si chiaman balilla...»: magari volendo rinfacciare al presidente i suoi trascorsi e forse nemmeno sospettando che l’inno è stato scritto una settantina d’anni prima dell’avvento del fascismo e che il verso di Goffredo Mameli è dedicato a Giovan Battista Perasso, patriota genovese del ‘700, detto appunto Balilla.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao, sono capitat qui casualmente, navigando qua e là...che dirti....non ho parole per quell che stiamo vivendo in sto paese...,ma ci rendiamo conto??? che gentaglia che ci rappresenta...