giovedì 22 aprile 2010

nota politica


Chiunque si auguri la fine dell'epoca-Berlusconi, già da tempo, credo, abbia smesso di pensare che ciò possa avvenire grazie al Pd. Dopo l'elezione a segretario di Bersani, il Pd è semplicemente scomparso, com'era prevedibile. Desaparecido.

E sì che occasioni di mettersi in mostra ne avrebbe avute! Io, per esempio, da segretario del Pd sarei andato all'Asinara, per trascorrere qualche giorno con i cassintegrati della Vynils. Ma è più facile vederlo, Bersani, all'isola dei famosi.

Chiunque speri nella fine di Berlusconi, dicevo, ha smesso di credere nel Pd, concentrando tutte le proprie aspettative sull'implosione del Pdl, grazie a Gianfranco Fini. Quel giorno sembra arrivato e lui, lo speranzoso oppositore, trema dall'emozione, ma anche dal timore che le sue attese vadano infine deluse, e tutto rientri.

Qualche tempo fa un mio amico mi ha chiesto: "Ma cosa vuole ottenere Fini?" La risposta mi sembrava scontata: "La Presidenza della Repubblica!" A cosa può aspirare la terza carica dello stato, che per ovvi motivi non può diventare la seconda? Il punto è che a quella poltrona mira anche Berlusconi, dopo una bella riforma presidenzialista, ovviamente.

Insomma, una poltrona per due.
Era solo questione di tempo. Lo sapevo, e il mio amico me ne darà atto. Glielo dissi: "Vedrai, romperanno". D'altronde era una facile previsione.

Ora, meglio tra un po', si formerà una nuova destra, liberale-presentabile. Qualche nome? Fini, appunto, Tabacci, Rutelli, Montezemolo, Casini, Draghi, Tremonti...

Dall'altra parte, ho sentito Di Pietro invocare un nome che faccia sintesi a sinistra, perché è ovvio che Bersani non può fare il Presidente del Consiglio, né lo stesso Di Pietro, del resto. Il nome di sintesi era Prodi, ma l'hanno affossato. Ora trovarne un altro è un po' un casino. Forse Di Pietro farebbe prima a entrare nella nuova destra che si prepara...


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