martedì 13 aprile 2010

Sociolinguistica

Devo fare l'esame di sociolinguistica. Però devo anche lavorare. Perciò, studio nei ritagli di tempo. Tipo in autobus, mentre vado a scuola.

Alcune cose della materia sono interessanti. Per esempio, quando tratta delle interazioni asimmetriche, in cui uno degli interagenti ha più potere, l'esempio classico è quello dell'insegnante e dell'alunno. Dunque, il mio campo.

Anche l'interazione con un extracomunitario è un argomento che m'interessa, preché è di stretta attualità. L'interazione nativo/non nativo, così la chiama il mio libro. Comporta un processo di semplificazione linguistica, se ho ben capito, perché il nativo è portato a abbassare il livello della sua comunicazione linguistica per trasmettere il messaggio. Semplifica la sintassi, usa un lessico il più possibile vicino allo standard, indulge nelle ripetizioni e nelle riformulazioni del pensiero, ecc.
Interessante...

Certo è difficile che mi rimanga qualcosa in testa di tutto quello che leggo. In autobus è quasi impossibile sottolineare, e faccio perfino fatica a leggere:

ci sono un gruppo di studentelli cinesi che vociano, né più né meno come i loro coetanei italiani quando salgono sull'autobus di ritorno da scuola. Le loro scarpe da tennis puzzano uguale. Però non si capisce niente di quello che dicono.

Sono urla indistinte. Sirene cinesi dentro l'autobus. Tante, sirene. Un signore, omone di un metro e ottanta, viso rubicondo, giacca lunga di pelle nera, capelli bianchi corti e pizzetto caprino, aggrotta le sopracciglia e li apostrofa:

"OOH...!! MA INDO' VU' SSIETE?!!"

Non c'è che dire, nativo è nativo.


(foto presa da internet)

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