lunedì 14 dicembre 2009

La guerra mediatica

La partita ora si gioca in tv e sui giornali.

Non si può prendersela più di tanto con uno psicolabile. Perciò bisogna focalizzare l'attenzione della gente sui mandanti morali: Di Pietro, La Repubblica e, ovviamente, Santoro. Ha iniziato oggi pomeriggio la trasmissione Il fatto del giorno, della cheerleader Monica Setta: i veri colpevoli sono quelli che hanno demonizzato Berlusconi. Per quel poco che ho visto, Porta a porta ha ribattuto, con più stile, sullo stesso tasto. Non ho visto il Tg4, né il Tg1, ma chissà perché, ho il sospetto che abbiano seguito la stessa linea.

Il lancio della statuetta, che non possiamo che giudicare esecrabile, senza dubbio o esitazione alcuna, ha già prodotto l'effetto di ribaltare l'inerzia della partita mediatica.

Con le dichiarazioni di Spatuzza, si stava mettendo male per Berlusconi, che infatti era molto preoccupato. Aveva provato a disinnescare la "bomba", anticipando la notizia (la miglior difesa è l'attacco). Ci sarebbe anche riuscito se non ci fosse stato Fini e il solito Santoro. Questo incidente di Milano però ha spostato l'emozione della gente di nuovo a suo favore.

Ecco perché ora i pidiellini hanno gioco facile a far passare le critiche politiche per demonizzazione. Quel viso insanguinato, il giusto sdegno che ci ha colpito tutti, è un argomento fortissimo. E il Pd è troppo debole per ribaltarlo. Basterebbe ammettere che Repubblica fa una campagna contro il Premier da mesi, e così Santoro. Ma la loro faziosità si bilancia con quella dei Tg di Fede e Minzolini. E la Setta e Bruno Vespa pareggiano Fazio e la Dandini. Il Fatto Quotidiano di Travaglio e L'Unità hanno l'uguale e contrario con Libero e Il Giornale. E Lerner...non lo guarda nessuno.

Il lancio della statuetta ha sbilanciato a tal punto la forza della comunizione a destra, che i leghisti possono tranquillamente accusare Di Pietro di usare toni violenti e demonizzanti, con il Pd che non riesce a ribattere nulla, imbambolato com'è, lasciando a Casini il compito fin troppo facile di ricordare qualche battutina dei vari Borghezio e Gentilini...

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