giovedì 6 maggio 2010

hola

Era una donna forte. Di quelle donne latine, corpulente per sostenere il peso della famiglia. Ha insegnato al figlio che nella vita bisogna combattere, senza piangersi addosso. Perché quando vieni da certe parti del mondo, la vita è una lotta più che per gli altri. Non voleva che il figlio si creasse l'alibi della lingua per essere trattato dai professori con un occhio di riguardo. "Lei mi dica se sta studiando, se c'è bisogno che lo riprenda per studiare di più...". Quando si accorse che il bambino era troppo timido e fragile, che bastava un soffio di vento sulle sue meravigliose gote paffute per farlo piangere, lo ha iscritto a pugilato. Così gli ha insegnato a farsi rispettare e ad essere più sicuro di sé. E lui ha imparato, non ha più avuto paura delle interrogazioni, e ha saputo rimettere a posto quei compagni che magari lo pigliavano un po' in giro. Quando è venuta l'ultima volta a ricevimento, già sapevo che era malata. Mi aspettavo di trovarla deperita, con quei turbanti in testa che si mettono le donne per nascondere la chemio. Invece, venne truccata e ben vestita, con la stessa dignità di sempre. Non ho avuto bisogno di far cenno al fatto che ero pronto a tener conto della situazione nel giudicare il calo del figlio. Lei mi ha subito tolto dall'imbarazzo facendomi le solite domande sul rendimento e sul comportamento. Quando le ho detto dei voti un po' più bassi del solito, prima che potessi io avanzare delle giustificazioni, mi ha anticipato: "Ah, bene, ha fatto bene a dirmelo, ora ci penso io...", "Signora, guardi, non sono brutti voti, ma certamente rispetto a prima...", "Si, si, non serve che dica altro, ora glielo dico io che deve venire a recuperare!". Neanche dopo una settimana i voti erano tornati al giusto livello.
Ci sono momenti che è difficile fare lezione, proprio difficile. Non puoi interrogare dei ragazzi che hanno i luccichii agli occhi, né puoi spiegare pretendendo che quei volti pallidi stiano attenti a quello che dici. Puoi solo guardare i loro cuoricini stretti e concentrarti per mostrarti forte, tranquillo, per insegnargli che non devono disperare, che la vita va avanti, che devono essere coraggiosi.
Che devono lottare.

Hola, signora cara. Sono contento di averla conosciuta.

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