martedì 15 aprile 2008

W BERLUSKA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ieri mi sono alzato che già sapevo sarebbe stata una giornata difficile...
Andato a letto tardi, mi alzo presto. Uscito di casa mezzo rincoglionito, appendo al collo il lettore mp3 per accorgermi solo dopo mezz'ora che ho lasciato le cuffie a casa. Bravo pirla! Sono preoccupato perché non so bene che tipo di lezione fare in terza (la prima non mi preoccupa: sono piccoli e fanno quello che dico, senza porsi il problema se va bene o no). Prima di salire sull'autobus, per fortuna, compro il giornale, La Repubblica. Dico per fortuna perché ci trovo diversi articoli interessanti e mi rendo conto che, con un po' di fantasia, possono salvarmi. Uno su Garibaldi, un altro su Primo Levi = lezione di storia a posto. C'è poi un articolo che fa al caso mio per geografia: l'aumento del prezzo degli alimenti in tutto il mondo con il rischio fame per milioni di persone. In particolare mi colpisce un'illustrazione che correda l'articolo: si tratta di un planisfero in cui quasi tutti i Paesi del mondo sono colorati (varie gradazioni di rosso: rosa, arancione e color mattone), mentre solo alcuni sono grigini. Bene, quelli colorati, dice la legenda, sono i Paesi in cui milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno.
Ora, in terza, per prima cosa faccio leggere il pezzo su Garibaldi e mi soffermo sul fatto che l'unità d'Italia non è stata fatta solo dagli italiani del nord (i piemontesi guidati da Cavour e Vittorio Emanuele II), ma anche da quei 50 mila volontari meridionali che hanno combattuto con Garibaldi, liberando il Mezzogiorno. Sottolineo che pertanto l'Italia è riuscita a cacciare lo straniero e raggiungere l'unità solo quando lo hanno voluto tutti gli italiani, del nord e del sud; cioè quando veramente si sono uniti per il bene comune. Il che, la butto lì, andrebbe ricordato a chi parla di secessione.
Poi passo a Primo Levi. La lettura delle toccanti testimonianze dello scrittore mi consentono di fare riflettere i ragazzi sulla dignità umana. Levi racconta del numero di matricola impresso sul braccio degli internati nel campo di concentramento e io considero, e faccio considerare, che non chiamare una persona per nome ma per numero è un modo assai efficace per negarle la dignità di essere umano. Perciò, quando Primo Levi, che questa privazione l'ha subita e ne ha portato il peso tutta la vita, finché questo peso non l'ha retto più, afferma che "è uomo chi uccide, è uomo chi fa o subisce ingiustizia", risponde riaffermando eroicamente (uso proprio questa parola) la dignità umana, senza eccezioni.
Ed ecco allora il link (= collegamento, lo scrivo per Pasqua, che dei termini di computer ci mastica il giusto) per la lezione di geografia. Faccio vedere il planisfero che illustra il problema della povertà nel mondo, che coinvolge molti dei Paesi che abbiamo studiato da poco. Rimangono tutti di stucco. Com'è possibile (leggo la domanda nei loro occhi di tredicenni griffati) vivere con meno di un dollaro al giorno, che è poi meno di un euro, se a me non basta neanche la paghetta di 20 euro per la ricarica del cellulare? A questo punto, dopo averli rapiti, pongo la domanda retorica: secondo voi a queste persone è riconosciuta la dignità umana?
Ce l'ho fatta! Sento qualcuno che mormora "Che bella la lezione di oggi!"... E qui mi monto la testa... Mi spingo oltre. Faccio notare ai ragazzi che la notizia in questione, che li ha tanto colpiti, e di cui, sono sicuro, hanno colto la gravità, è solo a pagina dieci. Prima, La Repubblica, il secondo giornale in Italia, come del resto anche gli altri giornali, dedica pagine e pagine sulle elezioni, riportando i soliti commenti dei politici che si insultano a vicenda. Tutti a dire "noi faremo questo", "noi faremo quello", "loro sono stupidi", "no, sono loro che sono cretini"...parole che suonano vuote di fronte ai problemi dell'umanità, molto più grandi e importanti. Mentre loro perdono tempo a insultarsi, che siano di destra o di sinistra, ci sono milioni di persone che muoiono di fame. Eh, sì. Ormai mi permetto anche la frase retorica. Sono in pieno delirio di onnipotenza. Aggiungo che mi sarebbe piaciuto che i vari candidati premier avessero affrontato questi problemi in campagna elettorale, e invece ne ha parlato solo il Governatore della Banca d'Italia. Ma non un politico che uno ne ha parlato. Dunque, considero solo questo, non mi interessa parlare di politica, tantomeno di destra/sinistra, comunisti/fascisti. Ognuno la pensi come vuole e d'altronde se il diritto di voto si acquisisce a 18 anni è perché evidentemente prima non si è ritenuti capaci di farsi un'idea consapevole della politica. Alla vostra età, dico ai ragazzi, pensate di capire la politica ma non ne capite niente: vi schierate da una parte e dall'altra come fra interisti e milanisti, o juventini e tifosi viola. Qualcuno brontola, offeso nella sua intelligenza, ma in generale sono d'accordo. E poi, sono sicuro che oggi hanno capito che i problemi seri sono altri...
Sono sicuro...ho adempiuto il mio dovere. Non manipolare le coscienze non significa eludere il dovere di formarle. Sarebbe una vigliaccheria imperdonabile per un insegnante. Ma io sono convinto che, almeno oggi, non sono stato un vigliacco, e ho fatto passare un messaggio importante. I ragazzi hanno capito.
Suona la campana. La scuola, almeno per oggi, è finita. Tutti a casa. Esco, soddisfatto del mio lavoro, contento. I ragazzi sono ancora lì in cortile che parlottano fra di loro, aspettando che i genitori li vengano a prendere. Mi vedono e mi salutano con allegria: "Ehi, profe!..." Si vede che sono anche loro soddisfatti per una lezione diversa dal solito, che li ha fatti riflettere. "Ciao, ragazzi!", rispondo con il buon umore datomi da questa convinzione... "Ehi, profe!...W Berluska, eh! Ma lei per chi tifa?"

2 commenti:

cugino ha detto...

ok, ciao cugino,post di prova in compagnia di pasqua...

ziapina ha detto...

....meno male che Silvio c'è.....Apposta!!!