lunedì 6 aprile 2009

terremoto

Stamattina esco presto. Devo prendere l'autobus per andare a scuola, a Campi. Nel tragitto a piedi da casa alla fermata mi viene in mente che il mio cellulare nuovo ha anche la radio, perciò decido di provare se funziona e, anzi che sentire gli mp3, mi sintonizzo su radio 1. Capisco subito che è successo qualcosa perché stanno tasmettendo un'edizione straordinaria del Gr.

Mi ci vuole un po' per mettere insieme discorsi già iniziati: crollo, scossa, L'Aquila... Scossa uguale terremoto. L'Aquila uguale Abruzzo. ...morti... Terremoto in Abruzzo con morti.

Mi preoccupo per Carlo che è appena tornato in Abruzzo per Pasqua. Gli mando un sms: rassicurami. Aspetto che risponda, ma non risponde. Nel frattempo le edizioni speciali si susseguono. Ora c'è un collegamento diretto con il professor Boschi, un esperto che si sta recando a Roma per partecipare alla riunione dell'unità di crisi. Da questi uomini ci si aspetta un'azione tempestiva, mentre il numero delle vittime aumenta di minuto in minuto, venti, ventisette...

Peccato che il professore confessi di essere ancora sull'aereo dell'Alitalia: è già atterrato a Roma ma non fanno scendere i passeggeri. Pare manchi la scaletta. Sono bloccati lì da mezz'ora, professor Boschi compreso: "Mi sento un deficiente". Il Pesentatore fa un appello per radio: "Se qualcuno dell'aeroporto o dell'Alitalia ci sta ascoltando, può fare qualcosa per far scendere il professor Boschi che deve recarsi urgentemente al Ministero? Grazie". Il professore ringrazia e quasi sottovoce chiosa: "Non solo io, anche gli altri passeggeri..."

Penso: sta crollando l'Italia.

Più tardi Carlo mi risponde. Sta bene.

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