venerdì 21 agosto 2009

Un bacione a Firenze

Notizie da Firenze.

Il sindaco, Matteo Renzi, va in Sardegna con tutta la famiglia. Ma non al mare. A fare gli esercizi spirituali con Padre Deidda. Ci manca un po' padre Enrico. Lo hanno rimandato a casa. Quando arrivò a Firenze conquistò subito tutti con la sua umanità e le omelie, che forse erano meno forbite di quelle di padre Aldo, ma altrettanto incisive. Tuttavia, ho anche un ricordo negativo legato a lui. La confessione. Riceveva nel suo studio. Ogni cinque minuti squillava il telefono e lui rispondeva!! Una volta interruppe anche la confessione dicendomi che non pensava fosse una cosa lunga e che doveva andare. Brutte eperienze che mi hanno allontanato dal sacramento (ma non è solo colpa sua, ovviamente). Per tanti altri è stato sicuramente anche un'ottima guida spirituale. Evidentemente ne ha beneficiato anche il sindaco, se decide di trascorrere parte delle sue vacanze da padre Enrico.


Per di più, gli esercizi spirituali dei gesuiti non sono certo una passeggiata. Non ho mai partecipato, però ricordo che ci andarono alcuni miei amici. Uno sclerò subito: non era preparato a stare in silenzio per tutto il giorno, compreso durante i pasti. Gli unici momenti in cui c'era facoltà di parola erano gli incontri comuni, in cui ciascuno esponeva le proprie riflessioni su un testo dato da meditare (Sant'Ignazio o la Bibbia, non ricordo). Io non avrei avuto difficoltà, propenso come sono al silenzio e alla meditazione. Mi domando se lo sia altrettanto Renzi, di solito tendente al logorroico. E soprattutto mi immagino i figli...poveri! Ma forse le modalità degli esercizi spirituali saranno tarate sulle persone. Certo Matteo Renzi in silenzio sarebbe da vedere, se ci riesce padre Enrico è un grande. Scherzo!


In realtà, sembra che il neo sindaco si stia dando da fare per mantenere le promesse. La sua prima battaglia è il recupero delle zone disagiate. Quelle intorno alla stazione, per intenderci. Ma anche San Lorenzo. Detta così uno pensa subito agli immigrati. Invece i problemi più grossi li creano i giovani turisti americani, e soprattutto le ragazze. So che è difficile crederlo, ma chi vive in città sa che è così: si ubriacano tutte le sere, schiamazzano, fanno la pipì dietro i cassonetti... Poi, ci sono delle strutture da recuperare: l'ex cinema Ariston, dove io andavo il primo anno che sono arrivato a Firenze (quanto sono vecchio!), ora abbandonato, fra via Palazzuolo e la Stazione; l'ex Apollo: era un cinema o un teatro? Boh, io l'ho sempre conosciuto così, diroccato, in via Nazionale; quell'enorme palazzone in via Guelfa, perennemente in ristrutturazione: lo finiranno mai?


Proprio la zona di via Guelfa, che conosco bene, visto che ci abito, andrebbe bonificata, caro sindaco. Penso a via Panicale. Lì, di fronte alla chiesa dei filippini, poveri!, ci sono sempre ubriachi e sbandati. Una volta ho visto due ragazzini di otto anni massimo, che scappavano dopo uno scippo. Prima ci passavo tranquillamente. Ora, se posso faccio il giro, e nascondo l'orologio in tasca.


Vicino a Santa Croce, dietro le poste, ci sono spesso dei barboni che dormono per terra. Hanno preso il posto dei punkabbestia, che chissà dove sono andati. Sono vecchi. Possibile che non ci sia una struttura che possa accoglierli per la notte, dargli una lavata un pasto caldo e un letto? Signor sindaco, lei che si ispira a La Pira, o a Lazzati, provveda!

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