venerdì 15 febbraio 2008

NUGELLAE PER SAN FAUSTINO

Rovistando tra vecchi quaderni di appunti, ho trovato una cosa che mi ha fatto tenerezza: quattro pagine in cui un giovane me stesso alternava, un po' per gioco e un po' per mettersi alla prova, una poesia di Saba e una di Caproni con due poesie sue proprie. Ora, come diceva De André nella famosa intervista, citando Croce, chi scrive poesie dopo i 18 anni o è un poeta o è un cretino. Siccome io non appartengo alla prima categoria ma rivendico l'affiliazione alla seconda, ho deciso di pubblicare il tutto qui nel blog. Non me ne voglia il lettore di metrica esperto! Consideri la sincerità di un giovane studente che cerca di mettere in rima le avventure storiche del suo animo, pensando di riporle in un cassetto e mai più rivederle!




Che diresti di me, dopo tanti anni,
anima cara, se tornassi al mondo?
Anche il luogo natio mutato è tanto!
Ti riconosceresti, io credo, appena.
Rancor mi serbi come a uno spergiuro
d'aver protratta senza te la vita?
M'hai perdonata quella che t'infersi
- oh giovanezza! - amorosa ferita?



misogino autunno

Argine di rami stecchito,
diaframma d'orizzonte,
immagine pronta dell'utile
lontananza. Parvenza
futile: le tue acque
nessuno più le rompe.
Ricostruiresti il ponte
derelitto al ventre tuo vicino?
La donna torna sempre
e l'assassino sul luogo
del delitto!
1/2001



Quelle impalpabili voci
clarinescenti...
Quei neri
occhi azzurri...
L'azzurro
di quei loro occhi neri
inesistenti? - d'acqua
e d'ossidiana.
Ne ho perso il nome...
Angeli? Messaggeri
senza messaggio nel vuoto
dell'inesistere?




Amore 4 stagioni


Al sole di questa primavera
divertita, ti scrivo la mia lettera
a matita. Versi grigi
come i cieli di Parigi,
ingenui e tersi,
come amori di un'estate.

Verrà il tempo senza rima
a cancellare tutto ciò che ora ti piace,
quando il manto della neve
adamantina (e anche il vento
inesorabilmente)
tace?
7/2/2001


Impressionante quanto sono belle le poesie di Saba e Caproni e quanto fanno schifo le mie! Già all'epoca, lo dico a mia discolpa, me ne rendevo conto. Per questo le avevo abbandonate. Mi sembravano ingenue. Il guaio è che ora, dopo sette anni, caro San Faustino, non mi sembrano più così ingenue. Anzi...


P. S. Misogino autunno è ispirata a questo quadro di Alfred Sisley - L'île de la Grande-Jatte (1873):



1 commento:

mamma ha detto...

No.. non buttarti giù.Le tue poesie comunicano sentimenti, suscitano emozioni e echi imprevisti,portano a soffermarsi, a pensare.... e non è anche questo il compito della poesia?