martedì 26 febbraio 2008

va be', interrompo momentaneamente lo sciopero, ma non ditelo a nessuno...

Per festeggiare l'arrivo di Mattia, interrompo lo sciopero. Pubblico l'incipit di un racconto che presenterò in questi giorni a un concorso letterario. Non so se si può o se funziona come a San Remo e mi squalificano prima ancora di partecipare. Perciò acqua in bocca!
Ultima cosa: se lei mi autorizza, questo racconto è dedicato


a Elena, che ha scelto la vita

L'ARNO, ANNA, I SOGNI, LA LUNA

La sera, cala dalle oreficerie un mantello d’oro che si posa e veste di luce l’Arno, proprio sotto Ponte Vecchio; o forse, è una polvere di stelle, che Dio manda al morir del Sole, perché la notte non nasconda lo spettacolo dell’arte agli innamorati. Anna ed io venivamo qui, sul ponte Santa Trinita, per vedere rinnovarsi il miracolo della nostra unione, chiusa nel cerchio perfetto delle fedi nuziali, che parevano attingere dall’acqua un poco di quell’oro, per risplendere più vive nelle nostre giornate di gioia del pane quotidiano. Ma ora che Anna non c’è più, ora che il dolce lume non fiere li occhi suoi, questo stesso spettacolo, un tempo dilettoso e caro, appare, ai miei affetti disperati, molle, come per Saffo la notte placida e il raggio verecondo della Luna cadente, nel suo ultimo dispregiato canto.
Era lei, Anna, a parlarmi di poesia e letteratura. Per me era un mondo sconosciuto e lontano. Quale fosse, il mio mondo, non lo ricordo. Anzi, non lo so più, da quando Anna, dolcezza mia!, se n’è gita, portandosi via il mio nome.
A scuola l’adoravano tutti: i colleghi, i genitori, gli alunni. Sono i miei bambini, diceva. Ed io, mi vergogno ma devo ammetterlo, un po’ ne soffrivo, perché ero geloso… Perché non avevamo mai avuto figli nostri. Abbiamo provato, ma niente. Ora si va dai dottori e trovano loro il modo, ma a quei tempi non stava bene. Se questa è la volontà di Dio… Così dicevamo. Ma perché Dio non ha voluto dare un figlio ad Anna? Non dico a me, ma a lei! Oppure, è proprio a me che non l’ha voluto dare? A lei ha pur dato i “suoi bambini”!

Mi chiamo Melisso. Così ci ho risposto. Fornisca le sue generalità, mi dice. Ho fatto finta che non capivo, ma io lo so cosa sono le generalità. Non ci ho nulla, gli rispondo. Questa è la mia casa. E ci indico il cartone, le buste, e la bottiglia vuota del vino. Se ce n’era ancora te ne offrivo, ci ho detto, e ci ho sorriso. Ma lui mi ha fatto gli occhi cattivi. Nome e cognome, mi dice quell’altro. Io ci sorrido anche a lui. Lo sai il tuo nome? No che non lo so, ci volevo rispondere, ma poi come celo spiegavo? Così ci ho detto il primo nome che mi è venuto in mente, Melisso. Melisso? E che nome sarebbe? E il cognome? Ungaretti, ci ho risposto. Quello cattivo mi ha spinto che manca poco che cado. C’era il muro che mi ha retto, se no cadevo. L’altro parlava con una specie di radio trasmittente. Quando finisce, ci ha detto al cattivo: Dai andiamo, ci chiamano. Lascialo, non vedi che è di fuori? Il cattivo mi ha tenuto gli occhi addosso ancora per un po’ e mi ha detto: Qui non puoi stare, capito? Se quando torno ti ritrovo, ti porto in centrale. E lavati, che puzzi di piscio!

Camminavo, l’altra (o forse dovrei scrivere l’atra?) notte, lungo l’Arno. S’ella è morta, io come son vivo?, mi chiedevo, e non riuscivo a persuadermi. In alto, sopra la chiesa del Carmine, c’era un’unghia sottile di Luna.
[continua...]

Il resto lo potrete leggere se il racconto vincerà e sarà pubblicato.
Sono graditi commenti e in bocca al lupo vari. Quel buon uomo del Piroz, che si rifiuta di leggere il mio blog e per questo non lo sputo se no lo profumo, mi ha già bocciato le citazioni letterarie. A proposito: le sapete individuare? Ce ne sono almeno quattro...

P.S. Non ho la più pallida idea del perché non lo pubblica con gli spazi che voglio io. Mi sa che anche questo blogspot si sta prendendo confidenza...

3 commenti:

Lasorella ha detto...

uff, che fatica...questo blog si sta davvero prendendo confidenze...mi diceva che la mia pass era sbagliata...ma va là!!! il racconto lo leggo in treno. ora torno al mio sporco lavoro. saluti e baci a tutti, anche ai latitanti...

mamma ha detto...

nooo, non vale,non puoi lasciarci così... almeno per la mamma un trattamento di favore! fammi conoscere il seguito prima del concorso, l'inizio è così promettente!

melania ha detto...

Siii? Ci son riuscita???????
Really?
Al posto tuo cestinerei anche questo blog, non ha rispetto di nessuno.Tu sei fantastico!
Scrivici ancora di Firenze..
La sorella di tuo fratello.
(come vedi non scrive solo tua mamma..)