mercoledì 31 marzo 2010

Parla come magni

"Ha vinto l'amore sull'odio e l'invidia"; "È un cupio dissolvi".

Infondo, la differenza sta tutta qui. Ed è una differenza di linguaggio. Non solo di parole ma anche di langue. Intendo dire: non è solo una differenza di messaggio ma anche di codice. Il messaggio di Berlusconi è diverso da quello di Bersani non soltanto per il contenuto, ma perché è inquadrato in un sistema, in una langue, appunto. Cioè in una struttura linguistica condivisa da una società.

La parole di Bersani, invece, non appartiene a una langue. O meglio: appartiene a una langue che non esiste più, è morta, usa solo lui, e pochissimi altri.

Per uscire di metafora e lasciare in pace De Saussure, la lingua che parla Berlusconi è la lingua italiana com'è diventata oggi. Bisogna prendere atto che nel corso degli ultimi vent'anni, guarda caso da quando siamo martellati dalle tv commerciali, si è verificata una semplificazione linguistica che ha investito le strutture sintattiche, morfologiche, lessicali dell'italiano. È inutile storcere il naso. I puristi devono rassegnarsi: il trand (uso apposta l'anglismo che li farà trasalire) è quello di un lessico sempre più povero di vocaboli, tendente verso l'italiano colloquiale popolare, e volto a veicolare messaggi elementari.

Neanche la scuola riesce ad arginare il fenomeno. Gli insegnanti che non "abbassano" il livello del proprio italiano sono destinati a non essere capiti. Lo dico da insegnante. Ogni anno mi devo rassegnare a modellare le mie lezioni al ribasso, per consentire ai miei studenti di apprendere. La concorrenza della tv, dei telefonini, dei social network è troppo forte. La lingua italiana non solo sta cambiando, è già cambiata. E i sociolinguisti, che inseguono questi fenomeni per registrarli, lo sanno benissimo.

Lo testimoniano i vari concorsi pubblici, in cui non si è assegnato nessun posto perché i candidati sono stati tutti bocciati per gravi errori grammaticali; l'aumento della leggibilità dei quotidiani (che pure ancora non riesce ad acchiappare lettori); la fine del politichese...del punto e virgola che ormai uso solo io...

Se non si conosce più la grammatica italiana, figuriamoci quella latina!

Perciò, il commento di Bersani, quel cupio dissolvi, semplicemente non lo capisce nessuno. È antistorico.

Mentre il vaffanc... di Grillo lo capiscono tutti.

E mi sembra evidente che chi vuole essere votato deve farsi capire. Di questo passo, il Pd è destinato al declino se non sarà capace di cambiare linguaggio. E per cambiare linguaggio deve saper rinnovare la propria classe dirigente. Soprattutto ringiovanirla.

Bossi non riesce più a parlare ma dal suo filo di voce ha detto una cosa sacrosanta: "la Lega è sempre in cerca di giovani da lanciare. Non è come quegli altri che non hanno più posto, perché tutti i posti sono già occupati". Allevare i giovani all'interno di un partito significa farlo parlare con il linguaggio nuovo. Non si tratta solo di facce nuove ma di parole nuove.

Ma i dirigenti del Pd, sono ancora convinti che il voto alla Lega sia un voto di protesta. Neanche di fronte all'evidenza, si convincono che è ormai un voto di governo.

E sui grillini stanno commettendo lo stesso identico errore. Il Movimento cinque stelle mi sembra la Lega degli inizi, snobbata, sminuita, sottovalutata da tutti. Nessuno si è accorto dei grillini. Ma quello che è peggio, è che nessuno se n'è accorto nemmeno ora che hanno preso dal 4 al 7 %!! Tanto quanto tutta la sinistra alternativa messa insieme, magari con l'aggiunta di Casini...!

Liquidano la cosa come un voto di protesta. Accusano Grillo di averli fatti perdere. Ma Grillo è andato sul territorio e ha ascoltato la gente, per esempio del Piemonte. Grillo sapeva come la pensavano sulla Tav. Grillo e i suoi parlano lo stesso linguaggio dell'elettorato. Non è colpa di Grillo se il Pd parla una lingua che non esiste più.

Il Pd non c'è sul territorio, perciò non si è accorto del Movimento cinque stelle. Così come non se ne sono accorti i giornali. Perché i giornalisti scrivono i pezzi chiusi nelle loro redazioni, davanti a un pc. Magari facendo copia incolla dalle agenzie e dalle rassegne stampa.

Finché sarà così, Bossi e Grillo hanno di che essere contenti.

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