venerdì 30 maggio 2008

Ti leggo nel pensiero

Vedo che il "testamento spirituale" del cardinal Martini sta suscitando qualche reazione, e non posso che rallegrarmene. Devo dire che nel postarlo immaginavo che sarebbe arrivato anche un commento dal paese dei Murales e anche di questo mi rallegro, e perciò sono disposto a perdonare riferimenti ironici a mie presunte amicizie...

A parte gli scherzi, leggendo gli articoli della rivista online "Tempi" non posso che constatare una distanza enorme fra le diverse sensibilità in seno alla madre Chiesa (lo scrivo maiuscolo, così faccio tutti contenti). Mi chiedo se non sia necessario avviare un dialogo ecumenico anche intra nos...!
Scherzo. Però mi è venuto in mente che quando come Fuci organizzammo all'Università una serie di incontri sulla Bibbia, con teologi di fama internazionale, i nostri colleghi-"cugini" non solo non ci diedero una mano, ma arrivarono perfino a strapparci i manifesti! Dovemmo chiedere aiuto al Collettivo di sinistra. Questo mi richiama, per associazione di idee, il fatto avvenuto nei giorni scorsi alla Sapienza: proprio un presunto strappo di manifesti e la proibizione di un convegno all'Università, hanno generato una rissa tra studenti di destra e di sinistra. Qualcosa di simile è accaduto a Palermo nei giorni delle elezioni. Si sente di nuovo parlare di squadracce fasciste, cattivi maestri, sinistra extraparlamentare... Siccome di cognome faccio Moretti, penso che le parole siano importanti. Anzi, certe parole sono pericolose, perché da parole violente nascono azioni violente. E in Italia dopo il '68 c'è stato il '78, non dimentichiamocelo! Sicuramente esagero, ma non vedo un bel clima...

Sono andato al cinema a vedere Indiana Jones e il Regno del Teschio di cristallo. Dico subito che il film non mi è piaciuto. Tutto già visto. Ho l'impressione che il personaggio sia ormai alla fine della sua parabola cinematografica e abbia già detto tutto. In realtà di cose nuove da dire ce n'erano, la leggenda dei teschi di cristallo è affascinante e perfetta per Indiana Jones. Sto leggendo il libro a cui il film si è ispirato: Il mistero del Teschi di cristallo, di Chris Morton e Ceri Louise Thomas, edito da Bur. In breve, nella tradizione maya, questi teschi custodirebbro informazioni sull'origine dell'uomo, sul suo destino ecc. C'è un capitolo interessante in cui si racconta l'analisi scientifica compiuta dai laboratori della Hewlett-Packard su uno di questi teschi, rinvenuto (pare) in degli cavi archeologici degli anni venti. Un unico pezzo di cristallo assolutamente naturale e privo di segni di lavorazione con strumenti moderni. Secondo gli esperti, senza trapani con punte di diamante la fattura del teschio avrebbe richiesto almeno 150 anni! Ora, che questa storia puzzi di fregatura, tipo le teste di Modigliani trovate a Livorno anni fa, mi pare evidente. La cosa interessante però è che, come scritto nel libro, la lavorazione dei cristalli è alla base della odierna tecnologia dei computer. Effettivamente il cristallo ha la capacità di immagazzinare informazioni e per questo viene usato nei chip dei computer. Perciò quando alcuni pseudo esperti consultati dagli autori del libro affermano che quei pezzi di cristallo naturale che sono i teschi possono teoricamente recepire onde magnetiche del nostro cervello e immagazzinarle, e semmai si tratta di capire come decodificarle ed "estrarle", da un lato mi sembrano elucubrazioni farneticanti, dall'altro mi affascinano. Sembra tutta fantascienza, ma non lo sembra anche, notizia di ieri, la scimmia che col pensiero guida un braccio bionico? O il computer che "legge" il pensiero (notizia di oggi:http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/cervello-artificiale/leggere-pensieri/leggere-pensieri.html; http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Un_computer_che_sa_che_cosa_pensi/1330947)?
(chissà cosa ne pensa il primatologo di famiglia...)

Insomma, la comunicazione senza parole non è poi una cosa così astrusa. Non siamo nella civiltà dell'immagine? L'arte del Novecento non ha rinunciato alla figurazione per l'astrattismo? Non ha messo in opera il pensiero o i meccanismi del pensiero? Domenica scorsa ho visto la mostra di Mirò a Ferrara. Di lui Argan ha scritto che la motivazione della sua pittura «non è una causa a cui corrisponde logicamente un effetto, è un impulso che si trasmette e perdura nel gesto che forma l'immagine. [...] come una corrente elettrica che rende incandescente il circuito che percorre.» Una pittura sinaptica, mi verrebbe da dire. Come lo è, credo, tutta l'arte informale (ma chi è esperto mi corregga pure se sbaglio). Si pensi, per esempio, ai dripping di Pollock: non sono la rappresentazione del pensiero in azione?


Tornando a bomba e concludendo: in principio era il Verbo, e lo è stato anche dopo, con la Buona Novella. Ma dopo la Pentecoste, quel racconto in Terza Persona è ancora fatto di parole o non è forse vero che agisce più in profondità, alle origini della Parola? Prima ancora della coscienza?


1 commento:

lasorella ha detto...

...e per chi ne vuole sapere di più sui teschi suddetti consigliamo la preziosissima trasmissione tv "Voyager".. Chi non l'avesse mai vista lo faccia quanto prima e poi ci sappia dire..
lasorella

ps a vedere Mirò c'ero anch'io! bella Ferrara vero Carlo?...