venerdì 3 ottobre 2008

Avete visto il programma di rai tre? E lei, onorevole?

Ho appena finito di vedere su rai tre il programma intitolato "Doppio gioco. Docu-fiction sulle talpe dell'antimafia" e sono rimasto turbato come non mi succedeva dal 1992, quando morì il giudice Falcone. Il turbamento maggiore me l'ha dato il finale, quando si ricorda che Totò Cuffaro è stato eletto senatore.
Ho deciso d'impulso di scrivere una mail all'ex Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Lo si può fare collegandosi al suo sito. Gli ho scritto così:
Presidente Casini, ha visto stasera il programma di rai tre intitolato "Doppio gioco. Docu-fiction sulle talpe dell'antimafia"? Cosa ne pensa? Io dopo averlo visto non vado a letto tranquillo. E lei?
Scusi, sa, avevo proprio voglia di chiederglielo.
Marcello

P. s. Avrei voluto scrivere una mail anche al Presidente del Senato, Renato Schifani. Mi sono collegato al sito del Senato, ma non sono riuscito a rintracciare l'indirizzo. Mi sa che non si può scrivergli direttamente.

P.p.s. Questa la presentazione del programma, tratta dal sito di rai tre:
"Doppio Gioco" - Docu fiction sulle talpe dell'antimafia
In onda venerdì 3 ottobre 2008 alle 21.05
I boss più vicini a Bernardo Provenzano, quelli veri, sono i protagonisti di una docu-fiction sui rapporti fra mafia, politica e imprenditoria. Gli uomini di Cosa Nostra ci conducono fino alla clinica dell’insospettabile Michele Aiello, il re Mida della sanità privata siciliana. Cosa fanno lì? Oggi, per la prima volta dopo i processi e le sentenze, abbiamo la possibilità di introdurci in quelle stanze e scoprire un mondo ancora per molti versi segreto. «Doppio gioco» è il titolo del film documentario coprodotto da Rai Fiction e “Magnolia”, nato da un’idea del produttore Claudio Canepari e del giornalista Salvo Palazzolo, che firmano la sceneggiatura assieme allo scrittore Piergiorgio Di Cara, a Riccardo Mosca e Andrea Vicario.

Regia di Riccardo Mosca e Andrea Vicario.

Il film racconta la difficile indagine condotta dalla Procura antimafia di Palermo e dai carabinieri a Bagheria, la roccaforte per decenni del capo di Cosa Nostra arrestato l’11 aprile 2006, e ricostruisce le attività “illecite” di un insospettabile, Michele Aiello, che poco a poco le indagini scopriranno essere al centro di una terribile trama di infedeli all’interno delle istituzioni. Per la prima volta, si ricompone la rete riservata che si muoveva attorno ad Aiello, per cercare di carpire notizie dalle indagini antimafia: professori universitari, medici affermati, prestigiosi manager e uomini delle istituzioni, tutti inseriti nei gangli vitali della società.

Il tutto nei luoghi dove veramente i protagonisti si muovevano: la troupe di «Doppio gioco» è entrata nella clinica Villa Santa Teresa, nel palazzo di giustizia di Palermo e nel Parlamento regionale, lì dove le talpe dell’antimafia agivano. Le ricostruzioni sono commentate dagli investigatori dell’Arma che hanno condotto quell’indagine poi giunta a un processo: la requisitoria dei pm Michele Prestipino, Maurizio De Lucia e del procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone spiega che questa «non è stata semplicemente un’inchiesta sulle talpe nell’antimafia, ma sulla zona grigia delle complicità di Cosa nostra».

«Doppio gioco» arriva dopo «Scacco al re», docu-fiction sulla cattura di Provenzano, che oggi è diventata anche un cofanetto libro-dvd edito da Einaudi.


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