mercoledì 3 settembre 2008

Festa del PD

Finalmente, dopo qualche giorno di assenza dovuta a un guasto alla linea telefonica, posso riprendere ad aggiornare il blog. A Firenze è in corso la Festa del Pd, che sarebbe la continuazione della vecchia festa dell'Unità. Stessa location (Fortezza da Basso), stessi stand (più o meno), clima forse un po' diverso. Già da qualche anno la festa si era "imborghesita", almeno secondo i parametri dei giovani di sinistra (quelli che considerano D'Alema un fascistone) che gli preferiscono una birretta (e una cannetta) a piazza Santo Spirito. In effetti l'impressione d'imborghesimento c'è, tanto più ora che è il Pd l'organizzatore. Io finora ho visto solo due dibattiti...e mezzo. Quello su laici e cattolici in politica, ospiti Rosy Bindi e Vannino Chiti, l'ho mollato dopo un quarto d'ora. Non dicevano nulla di interessante. Il giorno prima avevo seguito l'incontro tra Di Pietro e sempre la Rosy Nazionale...anche questo nulla di che, a parte qualche scaramuccia fra Di Pietro che si lamentava di essere stato lasciato solo sul referendum contro il Lodo Alfano e la Bindi che gli rimproverava di non aver fatto neanche una telefonata per chiedere questo aiuto...insomma, profilo bassino, beghe condominiali. Di Pietro prendeva applausi quando picconava Berlusconi, ma anche Rosy Bindi mieteva successi quando picconava...Veltroni! ...scherzo, ha preso applausi per aver detto che il Pd era appena nato, che bisognava ricostruire il Centro sinistra sulla scorte del vecchio Ulivo, non dell'Unione...ma allora, le avrei chiesto, perché diavolo avete voluto correre da soli, se ora parlate di riaprire il dialogo con Rifondazione!!!...perché diavolo avete affossato l'Ulivo!!!...lei probabilmente mi avrebbe risposto che se avesse vinto le primarie avrebbe tenuto una linea diversa... Comunque, l'impressione che mi sono fatto non è stata buona: discorsi vecchi, triti e ritriti, sentiti mille volte a Ballarò.

Meglio invece il dibattito di ieri fra Fassino e Frattini. Sarà per le tematiche più importanti e scottanti, come la situazione in Georgia, i rapporti con la Russia, ecc. Ma forse il merito è stato più di Frattini che di Fassino. Ha tenuto sempre un profilo alto, da Ministro degli Esteri quale è, impegnato a difendere il prestigio internazionale dell'Italia. Frattini si è guardato bene dal nominare Berlusconi, sapendo che i fischi gli sarebbero piovuti addosso copiosi, e ha accuratamente evitato di replicare alle frecciatine di Fassino sul poco europeismo di alcuni suoi colleghi di governo. Ha tenuto invece a rimarcare il ruolo di mediatore svolto dall'Italia in questa crisi del Baltico e ha fornito di prima mano le notizie relative al viaggio che oggi lo vede in Georgia e poi in Russia. Ha illustrato le proposte che avrebbe fatto al Presidente georgiano, per esempio uno snellimento della procedura burocratica sui visti, alcuni accordi economici, ecc. in cambio di un impegno a tenere un comportamento equilibrato e che non forzasse la mano all'Europa. Poi ha spiegato che l'importanza strategica di buoni rapporti con la Russia, non solo per l'apporto energetico che dà all'Italia ma, in senso più ampio, per tematiche come la lotta al terrorismo, la pace in Medio Oriente, i rapporti tra Pakistan e Afghanistan...insomma, ha detto molte cose interessanti, che mi hanno fatto capire come la politica affronta anche problemi molto seri, basta uscire dal nostro orticello. Fassino ha proposto, dal canto suo, una nuova Helsinki, cioè una Conferenza internazionale volta a creare un'"architettura di sicurezza" da Vancouver a Vladivostok. Proposta interessante ma da lui stesso definita auspicabile ma difficilmente realizzabile in tempi brevi. Più teorica che pratica, come tutto quello che ha detto Fassino in tutta la serata: grandi disquisizioni sull'evoluzione dei processi storici nei territori dell'ex Unione sovietica ma a ben vedere poco arrosto. Un amico all'uscita mi ha confidato di essersene andato a metà serata perché Fassino non diceva nulla di sinistra. Un po' è vero. Quando Frattini ha detto che in Italia, per non dipendere dall'energia russa, bisogna installare centrali nucleari, si è preso i suoi bravi buu e fischi, ma poi la replica di Fassino è stata talmente pallida da lasciare la platea ammutolita: ha esordito dicendo che lui sul nucleare non aveva pregiudizi ideologici e lo preoccupavano solo i tempi lunghi e (bontà sua!) lo smaltimento delle scorie!
Alla fine applausi per tutti. Fuori dal padiglione dove si è svolto il dibattito ho assistito a una scena da melodramma: una signora in lacrime ha fermato Frattini dandogli due fogli A4 scritti fitti fitti. Non ho capito che cosa chiedeva ma il ministro molto gentilmente è stato a sentire e prometteva di occuparsi della cosa. Si è solo irrigidito quando la signora gli ha baciato la mano.
Oggi ci sono Fini e Amato e in serata D'Alema...insomma, una sfilza di "fascistoni". Ma forse vado a sentire il "comunista" Caselli che ricorda il generale Dalla Chiesa.

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