domenica 7 settembre 2008

Veltroni e i suoi fratelli (alla Festa del Pd)

Ho fatto volontariato per una decina d'anni, quelli in cui si ha il coraggio dell'estremismo; gli anni in cui tutto è bianco o nero, senza sfumature; gli anni in cui i buoni sono solo buoni e i cattivi sono solo cattivi. Gli anni dell'adolescenza.

Allora ho imparato a distinguere fra quelli che si riempiono la bocca con la parola solidarietà e quelli, scusando l'immagine sgradevole, che puliscono il culo a un ammalato. Questi ultimi, di solito, non pronunciano mai quella parola, o lo fanno pochissimo. Quando si assiste un ammalato non c'è tempo per fare tanti discorsi, contano i fatti. Se un ragazzo di trent'anni si trova in carrozzella e bestemmia la vita, non serve dirgli quanto questa sia bella (a meno che non si voglia ricevere uno sputo in faccia). Io, a suo tempo, ho scelto la mia categoria, perciò ho chiuso la bocca, mi sono rimboccato le maniche fino al gomito e...
Quando sento parlare Veltroni, spesso ho la sensazione che sia uno di quelli che magari cita volentieri Madre Teresa, ma che non ha mai pulito... il suddetto. È un'impressione, sicuramente è sbagliata. Non conosco di persona Veltroni, non posso sapere che esperienze ha fatto nella sua vita, quindi non voglio dare giudizi arbitrari. Voglio solo palesare la mia impressione, che è quella che è e vale quello che vale. Solo, la voglio giustificare con quello che ho detto. Madre Teresa, per restare all'esempio, era una che metteva le mani sulla lebbra, il naso sulle esalazioni pestilenziali della malattia, le orecchie nelle urla strazianti del dolore. Chi l'ha conosciuta l'ha sempre descritta come una donna di poche parole, ma efficaci. Ricordo un'intervista del Cardinal Martini che diceva di averla incontrata la prima volta a Milano. Lei si presentò e gli disse: nei prossimi giorni aprirò una casa qui a Milano, mi aiuti lei. Era quasi un ordine, dato per di più a un suo "superiore"! Non aveva tempo di discutere. Faceva e basta.
Insomma, tutto questo per dire che ieri, alla Festa del Pd, quando Veltroni, parlando dell'immigrazione, ha detto che ci vuole rigore ma nell'inclusione perché lui non se la sente di mandare via un suo fratello che chiede aiuto, perché l'immigrato è suo fratello, e ha ricevuto un'ovazione con standing ovation, io sono rimasto seduto e ho canticchiato: Mio fratello che guardi il mondo...