martedì 23 settembre 2008

Notizie del giorno

Come sempre, quando posso, la mattina do una scorsa ai giornali online. Oggi mi hanno colpito due articoli.
Il primo, su La Stampa, si intitola "La grande adunata delle città fasciste" (mentre il titolo all'interno è "Il Duce? Un bravo architetto") e racconta l'iniziativa della giunta di Predappio che il 26 settembre vuole riunire a Latina tutte le giunte, di destra e di sinistra, delle località fondate dal Duce, con l'intento di rivalutare l'architettura razionalista. Fra le altre, ci sarà ovviamente Arborea, la ex "Mussolinia". A volere fortemente questa adunata è Giorgio Frassineti, assessore all’urbanistica di Predappio, paese natale di Mussolini, definito dal giornale un "romagnolo di sinistra doc". Operazione bipartisan, dunque, che, sostiene Frassineti, ha come scopo solo l'architettura.
Ora, non sono un architetto, non mi intendo di architettura, perciò non voglio entrare nel merito dell'architettura razionalista, che chissà perché io ho sempre associato a Le Corbusier più che a Mussolini, ma forse sbaglio io...
Sono però un professore di storia e mi viene in mente un mio studente che l'anno scorso, mentre cercavo di spiegare i guasti che porta una dittatura alla società e soprattutto la tragedia delle leggi razziali, mi obiettava dall'alto dei suoi tredici anni che "Mussolini ha fatto anche cose buone". "Quali?", gli ho chiesto. "Per esempio ha esteso il diritto di voto", mi ha risposto. Mi sono limitato a fargli notare che si poteva votare per un partito solo. Allora lui ha rilanciato, con l'argomento dell'architettura (stavo per scrivere "la politica delle grandi opere", ma potrebbe generare confusione in qualche malizioso). Ho preso per buona la sua obiezione, ma l'ho invitato a mettere sul piatto della bilancia da una parte i lavori pubblici e dall'altro la perdita della libertà di parola, di pensiero, di manifestazione, di sciopero, ecc. più la discriminazione razziale. Quindi gli ho chiesto di dare un giudizio sul Ventennio, positivo o negativo? Non credo di essere stato fazioso, come professore penso di avere il dovere di non esserlo, ma di avere anche quello di far ragionare i miei studenti. In ogni caso mi conforta il fatto di avere dalla mia parte il recente sostegno del Presidente della Camera, che, se non erro, ha guardato anche lui i piatti della bilancia e tirato le somme. Resta il fatto che molti suoi compagni di partito, fra l'altro soprattutto giovani, ancora non hanno fatto questi conti. L'idea di distinguere un Fascismo buono e uno "cattivo" è ancora molto forte e presente. Per questo credo che l'operazione della giunta di Predappio sia intrinsecamente ambigua e si presti a perpetuare questa idea che non si può dire neanche revisionista, visto che non è certo nuova, è ben radicata e si tramanda da generazioni. Io penso che finché rimarrà in piedi come valida opzione interpretativa del Ventennio la nostra Repubblica, la nostra Democrazia, resteranno deboli e perciò le libertà fondamentali conquistate dalla Resistenza non saranno del tutto al riparo dalle tragiche restrizioni che portarono progressivamente alla dittatura. Oggi questo esito ci sembra inverosimile, abituati come siamo ad essere liberi e vivere in pace. Anch'io penso che lo sia, però... insomma, sempre meglio avere delle sentinelle a cui chiedere: "Sentinella, a che punto è la notte? E ormai l'anagrafe di coloro che hanno fatto la Resistenza ci dice che ancora per poco potranno testimoniare direttamente, con la loro viva voce, quello che è realmente accaduto in quegli anni. Tra un po' non resterà più nessuno che potrà dire "Un momento, io c'ero! E le cose sono andate così..."

Il secondo articolo l'ho letto sull'Unità online. È un commento di Furio Colombo. Ancora una volta non so se posso, ma io lo pubblico. Tanto credo che basti precisare la fonte. In qualche modo è legato al precedente: c'è qualcuno che i conti con il suo passato, anche più dolorosi dei nostri, li ha fatti.

Partiti di Governo

Furio Colombo


Borghezio (Lega Nord) è andato a Colonia per unirsi a una manifestazione contro gli immigrati islamici e i tedeschi lo hanno subito riconosciuto: un nazista. Gli hanno chiuso il microfono dopo 20 secondi e «lo hanno portato via di peso» (dai giornali, ndr). Borghezio ha protestato e si possono capire le sue ragioni. Quelle manifestazioni lui, e quelli della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, in Italia le fanno tutti i giorni, proprio come la manifestazione proibita a Colonia. Ma da noi i giornali ne parlano con rispetto, le televisioni le includono nella regolare rassegna politica, perché in Italia Borghezio, «portato via di peso dalla piazza di Colonia» è partito di governo. Lo stesso partito del ministro delle Riforme, del ministro del federalismo fiscale, del ministro dell’Interno.


Nessun commento: