venerdì 1 maggio 2009

I muretti da saltare

La settimana scorsa ho fatto il giro delle librerie. Cercavo un libro sul razzismo da portare a scuola. Con il programma sono arrivato all'articolo 3 della Costituzione. Cercavo qualcosa che mi parlasse della situazione in Italia. A casa ho conservato le riviste di alcuni mesi fa, quando era scoppiato lo scandalo per la decisione del governo di prendere le impronte digitali ai Rom e di obbligare i medici alla denuncia dei clandestini. Fu Famiglia Cristiana a schierarsi in modo particolare contro questi provvedimenti, non esitando a chiamarli razzisti.
Si tratta però di notizie datate, e non voglio portare in classe giornali estremisti... come Famiglia Cristiana!
Scherzo, ovviamente. Insomma, cercavo un libro. Un titolo, a dire il vero, ce l'avevo. Qualche giorno prima avevo visto di sfuggita in tv la presentazione di un libro intitolato Bianco. Non avevo fatto in tempo a segnarmi l'autore o la casa editrice, mi era rimasta solo impressa la copertina bianca, non a caso. Con questi pochi dati avrei dovuto chiedere l'aiuto del commesso, ma non lo faccio mai, perciò, naturalmente, non l'ho trovato e mi sono molto infastidito. Durante la ricerca, fra gli scaffali della Feltrinelli ho però notato un settore dedicato al razzismo. Non mi ci sono soffermato più di tanto perché non c'era nessun libro con la copertina bianca. Una volta però fallito il piano A, ho deciso di tornare lì per cercare un'alternativa. La mia attenzione era già stata catturata da un libriccino intitolato Il muretto. Sottotitolo: Storie di ordinaria convivenza tra italiani e immigrati. Donzelli editore.
Ho pensato subito che fosse una buona cosa quella di mostrare ai miei alunni anche gli aspetti positivi della convivenza e i buoni esempi dell'accoglienza. Finora infatti ho mostrato loro solo i tanti episodi di razzismo e discriminazione che affliggono il nostro Paese. Qualcuno ai limiti dell'apartheid. Un esempio su tutti: l'autobus di Foggia per soli immigrati.
Il muretto mi è sembrato il libro giusto, ma non l'ho comprato subito per il prezzo: 15 euro. Per un libro di 170 pagine mi è sembrato troppo. Non troppo in assoluto, troppo per le mie tasche. Uscendo dalla libreria ho però notato un cartello che annunciava uno sconto del 30% su tutti i libri per la giornata dedicata alla Terra. Ovvero, il giorno dopo. Così ho dovuto aspettare solo 24 ore. Sono tornato e l'ho comprato. Ho iniziato a leggerlo con in certo interesse.
Parla di tante cose, Il muretto: del quartiere di Mestre dove i commercianti, italiani e stranieri, si sono riuniti in un comitato per recuperare Via Piave dal degrado, abbellire i negozi, e restituirla ai cittadini; parla della casa di Roma che ospita nell'anonimato le donne strappate alla violenza dei loro mariti, o dei loro magnaccia; delle scuole del Trullo, quartiere di Roma, dove la densità scolastica dei bambini immigrati (i nuovi italiani, come li chiama l'autrice) ha sollecitato la fantasia didattica degli insegnanti; della storia d'amore tra una napoletana e un senegalese; dei bagni pubblici di via Agliè a Torino, luogo d'incontro per tante culture diverse.
C'è poi un capitolo che mi ha interessato molto. Ricostruisce la vicenda del muro di Padova, che tanto scandalo aveva destato nei giornali di tutto il mondo. Si era parlato di un nuovo muro di Berlino. Sono rimasto sorpreso nello scoprire che la storia ha un lieto fine, e che non è solo una vicenda buia di degrado e discriminazione, ma anche un episodio positivo di politica dell'integrazione, pur con tutte le difficoltà e i compromessi del caso (il muro non è un muro, serve per frenare lo spaccio, ma c'è).
Insomma, un libro molto bello e anche scritto bene. Quest'ultimo aspetto mi ha indotto, dopo le prime pagine a fare caso al nome di chi l'ha scritto, che, chissà come mai, non avevo preso in considerazione, attirato com'ero dall'argomento.
Solo dopo l'acquisto ho scoperto che lo ha scritto Livia Turco. Mi ha fatto piacere, da un lato, vedere un politico che "si sporca le mani", va nei posti, parla con la gente, vuole conoscere di persona le realtà sulle quali dovrà poi legiferare. Dall'altro lato, ha accresciuto la mia nostalgia per quel primo governo Prodi (non il secondo), che aveva nelle sue file ben due futuri Presidenti della Repubblica, Ciampi e Napolitano. Altri tempi, altro spessore culturale.
«Maher è un giovane tunisino di ventisei anni, testa rasata, italiano fluente, con accento padovano. [...] Maher si è laureato a Tunisi in letteratura italiana con una tesi sul nostro medioevo, ha fatto un master presso la Facoltà di Lettere all'Università di Padova sulla presenza del cristianesimo nel Corano. Ora segue un dottorato di tre anni dedicato alla diffusione della cultura italiana nel mondo arabo. [...] Maher parla con la tranquilla sicurezza della persona che sa di essere al servizio degli altri e di una causa in cui crede. "Durante la campagna contro la moschea, la Lega promosse una singolare manifestazione portandoci i maiali qui davanti al nostro luogo di preghiera. La manifestazione era capeggiata da una parlamentare. La guardai e le dissi grazie, se volete noi i maiali ve li alleviamo, come già stanno facendo tanti nostri fratelli nelle vostre cascine, ma non li mangiamo e continueremo a non mangiarli. Quando mi si dice che sono ignorante perché non parlo veneto, rispondo che siccome parlo già quattro lingue imparerò anche la quinta, il veneto." [...] "È pochissimo quello che la destra e la sinistra fanno per gli immigrati in questo paese. Il pensiero occidentale prevede il riconoscimento pieno dei diritti della persona e la dignità umana come valore universale. Però a volte i vostri comportamenti contraddicono questi principi. Mi auguro che l'Occidente non faccia l'errore che fecero gli arabi dopo il loro splendore quando si arroccarono in se stessi. Mi auguro che l'Occidente non si chiuda in se stesso. Obama ci fa ben sperare. Noi comunque siamo qui, amiamo l'Italia, stiamo facendo la nostra parte e la faremo ancora."» (Livia Turco, Il muretto, Roma, Donzelli Editore, 2009, pp. 119, 125)
Consiglio a tutti di leggere Il muretto. È una buona lettura e insegna tante cose.

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