mercoledì 13 maggio 2009

Nuova incursione della sorella nel blog del fratello

Adesso vi racconto una storia…. Non so se ve la posso raccontare, comunque ve la racconto lo stesso…

C’era una volta… “Un burattino di legno!” diranno i nostri lettori… Beh, quasi. Un burattino di legno con gli occhi a mandorla. Un po’ diverso dai suoi simili, quelli tanto tranquilli, silenziosi, che dormono tutti i giorni di tutto l’anno nei banchi in fondo alla classe.
Lui no, lui si faceva sentire, eccome! Disturbava in tutte le lingue, nella sua, nella nostra, nella lingua veneta. Disturbava in maniere sempre più creative, geniali quasi, come quando nel laboratorio di L2 ha fatto coriandoli dei materiali didattici e li ha gettati gioiosamente al vento. Democratico nell’andare male in tutte le materie, nessuna esclusa, persino in matematica dove (in genere) i suoi connazionali stanno al passo con gli altri. Democratico anche nelle alleanze (a delinquere) con compagni di ogni nazionalità (marocchini, italiani, kossovari ecc…ecc…). Egualmente sprezzante per ogni autorità costituita: il Preside, gli insegnanti, gli psicologi, il padre (severissimo) e la madre (esausta e rassegnata al peggio).
Insomma: un disastro totale, che non si sa da dove iniziare a prenderlo e si ha la tentazione di non iniziare nemmeno.
Giusto per provare gli si manda una mediatrice: chissà che potendo parlare liberamente, nella sua lingua madre, riusciamo a cavargli qualcosa.
La mediatrice, semplicemente, domanda: “ma perché ti comporti così?”
E lui, improvvisamente serissimo e lucido, risponde: “perché tanto io non ho speranza”.

Credo che non ci sia molto da aggiungere.
Ovviamente queste storie, il più delle volte, non prevedono il lieto fine.

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