domenica 3 maggio 2009

Il Signore degli anelli contro Harry Potter

I riferimenti biblici nel Signore degli anelli sono noti. Non a caso è il libro preferito dei ciellini. Anche la saga Harry Potter attinge a simbologie bibliche. Eppure la Chiesa, dall'allora cardinale Ratzinger in giù, lo avversa, ponendolo appena un gradino sotto il grande nemico, Dan Brown. Perchè? Forse per i numerosi rimandi ad altre simbologie, evidentemente pagane, riconducibili al sogno shakesperiano di una notte di mezza estate, ma ancora di più, a mio avviso, alle creature che affollano il mondo rococò di Alexander Poe.
Forse. Ma maghi e folletti non ci sono anche nel Signore degli anelli? E allora?
Mistero. Eppure la simbologia che attinge alla tradizione ebraica e biblica in HP è altrettanto evidente che nel Signore degli anelli. Tempo fa accarezzavo l'idea di studiarla per farne un saggio. Ho dovuto tralasciare per guadagnarmi il pane. La ricerca letteraria è un lusso che in Italia possono concedersi solo pochi privilegiati. Ci penserà qualcuno di loro che può trascorrere la giornata in Biblioteca Nazionale. Io devo lavorare. E grazie a Dio che ho lavoro!
Comunque, al mio ipotetico collega, non sfuggiranno alcuni rimandi che trovo suggeriti nel libro di monsignor Ravasi sull'anima. A pagina 27 cita un commento giudaico al capitolo 34 del Deuteronomio, in cui si "rielabora in modo molto creativo" l'episodio della morte di Mosè, "descritta attraverso un bacio divino che sugge l'anima del famoso condottiero di Israele durante l'esodo dall'Egitto". Questa l'ultima frase del brano citato da Ravasi: "Allora Dio baciò Mosè e prese la sua anima con un bacio sulla bocca."


I potteriani avranno già capito: i Dissennatori!
L'altro rimando che il libro di Ravasi mi suggerisce viene di lì a poco, quando fra i simboli zoomorfi dell'anima ricorda anche quello della cerva, dal Salmo 42: "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio." (cfr. Gianfranco Ravasi, Breve storia dell'anima, Milano, Mondadori, 2003)


Anche qui, i fans di HP avranno richiamato alla mente come me il finale di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, quando per la prima volta il maghetto evoca il suo patronus, che lo protegge come un angelo custode dai dissennatori. Guarda caso, un cervo.




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