lunedì 11 maggio 2009

Sorella dixit e fratello sottoscrivit

Vorrei dedicare un pensiero al popolo silenzioso dei resistenti quotidiani.

A quelli che non urlano, non minacciano, non si sentono minacciati, lavorano ogni giorno a testa bassa e non finiscono sui giornali.

Un pensiero, allora, in ordine rigorosamente sparso:
- a chi fa colletta per pagare un biglietto di ritorno
- a chi ci ha aperto le porte di casa sua, quando non sapevamo dove far dormire
- a chi ha perso la parrocchia, perché ha fatto dormire
- ai piccoli e grandi benefattori, anonimi e non
- alle ginecologhe che visitano in pausa pranzo
- agli insegnanti preoccupati, che vogliono capire
- a chi si è rotta la schiena per troppo lavoro e prepara the alla menta
- al popolo di Giavera, che lavora un anno per fare festa tre giorni
- e agli artisti che a Giavera vengono, gratis, e pagano l’ingresso per sé, per la moglie, per gli amici.

Chapeau.

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